Palamara punta sul Ddl Nordio per riaprire i casi a Perugia
L’ex consigliere del Csm Luca Palamara ha dichiarato alla ANSA di valutare la possibilità di ricorrere alle nuove norme previste dal disegno di legge Nordio per riaprire i procedimenti penali e disciplinari a suo carico, già chiusi a Perugia. Palamara sostiene che l’abolizione del reato di abuso d’ufficio e la modifica della disciplina del traffico di influenze illecite, previste dal Ddl Nordio, eliminano dal panorama normativo reati con caratteristiche vaghe e imprecise.
Critiche alle norme precedenti
Secondo Palamara, la natura indefinita dei reati di abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite è stata riconosciuta da giuristi, magistrati e dalle convenzioni internazionali che impongono agli stati membri l’adozione di fattispecie di reato chiare e precise. La sua intenzione è quindi quella di sfruttare le nuove norme per riaprire i procedimenti a suo carico, che si basavano proprio su queste fattispecie.
Un’interpretazione controversa
La decisione di Palamara di ricorrere al Ddl Nordio solleva un dibattito interessante sull’interpretazione delle norme e sull’applicazione del diritto. Se da un lato la sua argomentazione si basa sull’eliminazione di reati considerati vaghi e imprecisi, dall’altro si apre la questione della retroattività delle nuove norme e della possibilità di riaprire procedimenti già conclusi. Sarà interessante osservare come la giustizia italiana si confronterà con questa nuova sfida.