Un indizio che svanisce
La piccozza trovata sul bordo di un crepaccio del Mont Blanc du Tacul, che inizialmente aveva fatto pensare al coinvolgimento dei due tedeschi dispersi dopo la caduta di un seracco, si è rivelata appartenere ad una guida alpina italiana. L’attrezzo era stato perso dalla guida mentre saliva lungo la via dei Trois Mont Blanc, pochi minuti prima del distacco della valanga.
Questa scoperta ha eliminato un indizio che avrebbe potuto confermare la presenza dei due tedeschi, di 30 e 39 anni, nella zona del crollo. Al momento, non ci sono altri elementi per stabilire se i due siano stati effettivamente coinvolti nell’incidente.
Il bilancio dell’incidente
L’incidente, avvenuto lunedì notte sul versante francese del massiccio del Monte Bianco, ha causato la morte di David Blot, un catalano di 57 anni. Quattro persone sono rimaste ferite, di cui una in gravi condizioni. Tra i feriti, un uomo francese di 42 anni è in rianimazione con emorragia cerebrale, una donna francese di 40 anni ha riportato lesioni polmonari, uno spagnolo di 58 anni e suo figlio diciassettenne hanno subito fratture.
Al momento del distacco del seracco, erano presenti sulla via diverse cordate, per un totale di una decina di alpinisti. Fortunatamente, la maggior parte di loro è riuscita a scampare al crollo.
Un mistero irrisolto
La scoperta che la piccozza non appartiene ai due tedeschi dispersi lascia un alone di mistero sull’incidente. Le ricerche continuano, con la speranza di trovare i due alpinisti e di fare chiarezza sulle cause del crollo del seracco. La tragedia del Monte Bianco, come spesso accade in montagna, ricorda la fragilità della vita e la necessità di grande prudenza e attenzione durante le escursioni in alta quota.