Una veglia per la libertà in Venezuela
La Plaza de Los Palos Grandes nel quartiere di Chacao a Caracas è stata il palcoscenico di una commovente veglia di preghiera. Da lì, dalle 5 del pomeriggio, si sono riuniti i parenti di circa 2.500 persone arrestate dal governo di Nicolás Maduro nell’ultima settimana, e dei 300 prigionieri politici che già si trovavano in carcere prima delle presidenziali del 28 luglio.
La veglia, denominata “Una luce per la libertà”, ha visto la partecipazione di madri, fratelli, sorelle e nonni, tutti con in mano candele e molti vestiti di bianco. Con il loro gesto, chiedono alle autorità il rilascio dei loro familiari e la chiusura di quelli che definiscono “centri di tortura”.
Testimonianze di arresti arbitrari
Le testimonianze dei partecipanti alla veglia sono strazianti. “Mio fratello è andato a comprare della farina ed è stato arrestato. Ora è accusato di terrorismo”, racconta uno dei presenti. “Tutti i giovani sono diventati terroristi per questo governo”, aggiunge una madre, evidenziando la crescente escalation repressiva del governo venezuelano.
Il ruolo di Provea
A sostenere i manifestanti c’è Provea, un’organizzazione non governativa che difende i diritti umani. L’organizzazione ha espresso la sua preoccupazione per la situazione e ha denunciato le violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo venezuelano. Provea ha anche fornito assistenza legale ai detenuti politici e alle loro famiglie.
Un grido di dolore e speranza
La veglia “Una luce per la libertà” è un grido di dolore e di speranza. Il dolore per la perdita della libertà dei propri cari e la speranza che la giustizia trionfi e che i detenuti politici siano rilasciati. La situazione in Venezuela è grave e richiede l’attenzione della comunità internazionale. È fondamentale che la pressione internazionale continui ad essere esercitata sul governo venezuelano affinché rispetti i diritti umani e la libertà dei suoi cittadini.