Taremi: “Se non fossi un calciatore, sarei un detective”
Mehdi Taremi, nuovo attaccante dell’Inter per la stagione 2024-2025, ha svelato un lato inedito di sé nel secondo episodio della serie “Welcome Home”, un format ideato dai Campioni d’Italia e powered by Betsson Sport, Main Sponsor di maglia dell’Inter. In un’intervista esclusiva, Taremi ha confessato che se non avesse intrapreso la carriera calcistica, avrebbe aspirato a diventare un detective.
“Se non fossi un giocatore di calcio però, penso che sarei diventato un poliziotto, probabilmente un detective”, ha dichiarato il calciatore iraniano, rivelando un’insospettabile passione per il mondo investigativo.
L’amore per il calcio fin da bambino
L’amore di Taremi per il calcio è nato fin da bambino, grazie a suo padre che gli ha trasmesso la passione per questo sport. “Ho cominciato a giocare a 6 anni, e da allora non ho più smesso”, ha raccontato il calciatore. Il calcio è diventato la sua vita, tanto che non ha mai praticato altri sport, sebbene guardi volentieri partite di pallavolo, soprattutto della nazionale iraniana, e segua i match dell’NBA.
I primi passi nel mondo del calcio li ha mossi nella sua città natale, Bushehr: “Era fantastico lì. Giocavo con mio fratello e con i suoi amici e, nonostante fossi più piccolo, per me era un’emozione poter allenarmi con loro”.
L’incontro con Ali Daei e il ruolo della famiglia
Un momento cruciale nella carriera di Taremi è stato l’incontro con Ali Daei, una leggenda del calcio iraniano. Daei lo ha invitato a giocare nel Persepolis, un club di grande prestigio in Iran. “Per me questo momento è stato fondamentale, è stato perfetto poter giocare per un Club così importante in Iran”, ha commentato Taremi.
Parlando di Daei, il calciatore ha aggiunto: “È stato uno dei migliori marcatori di tutti i tempi, dopo Cristiano Ronaldo; per noi è una leggenda.”
Taremi ha sottolineato anche l’importanza del sostegno della sua famiglia, che lo ha sempre supportato durante la sua carriera. “La mia famiglia è stata fondamentale: non importa come gioco in campo o come sta andando fuori dal campo, loro sono sempre dalla mia parte e fanno il tifo per me”, ha affermato.
L’importanza dello spogliatoio e l’unione di squadra
Nell’intervista, Taremi ha concluso enfatizzando l’importanza della vita di spogliatoio. “I compagni di squadra devono essere come fratelli: si combatte insieme e con loro si condividono gioie e momenti difficili. Passiamo più tempo insieme che con le nostre famiglie e questo fa sì che si instauri un legame profondo; è proprio l’essere uniti che porta una squadra alla vittoria, anno dopo anno”, ha detto.
Un’intervista che svela un lato inedito di Taremi
L’intervista di Taremi in “Welcome Home” ha svelato un lato inedito del calciatore iraniano, mostrando la sua passione per il calcio, il suo legame con la famiglia e l’importanza che attribuisce allo spogliatoio. Un ritratto di un atleta completo, che non solo si dedica con passione al suo sport, ma che ha anche una forte personalità e una profonda sensibilità.
Un’intervista che svela la personalità di Taremi
L’intervista di Taremi in “Welcome Home” offre uno spaccato interessante sulla sua personalità. Oltre alla sua dedizione al calcio, emerge la sua passione per il mondo investigativo e la sua profonda gratitudine verso la sua famiglia. Le sue parole sottolineano l’importanza dell’unità di squadra e del legame che si crea nello spogliatoio, elementi fondamentali per il successo di una squadra.