79 anni dal bombardamento atomico di Hiroshima
La città di Hiroshima ha commemorato il 79° anniversario del bombardamento atomico subito il 6 agosto 1945, con un minuto di silenzio osservato alle 8:15, l’ora esatta in cui l’ordigno atomico fu sganciato dal bombardiere B29 americano ‘Enola Gay’. L’evento, che causò la morte di circa 140.000 persone, fu un momento decisivo nella storia del XX secolo, segnando la fine della Seconda Guerra Mondiale.
La commemorazione, che si è tenuta nel Parco della Pace, ha visto la partecipazione di circa 50.000 persone, tra cui rappresentanti di 109 paesi e dell’Unione Europea. Il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, ha pronunciato un discorso in cui ha espresso la sua preoccupazione per i conflitti in corso, in particolare il conflitto in Ucraina e le operazioni militari condotte da Israele nella Striscia di Gaza.
Appello alla pace e critiche per le assenze
Matsui ha sottolineato la crescente tendenza a ricorrere alla forza militare per risolvere i conflitti internazionali, e ha lanciato un appello ai leader mondiali affinché si impegnino in dialoghi di pace. Ha esortato il governo giapponese ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, che il Giappone non ha ancora firmato nonostante sia l’unico paese al mondo ad aver subito un attacco atomico.
La cerimonia è stata però segnata da polemiche per l’invito alla delegazione diplomatica di Israele, con molti attivisti che hanno accusato la città di applicare doppi standard, dato che Russia e Bielorussia sono state escluse dalla cerimonia negli ultimi tre anni a causa del conflitto in Ucraina. Anche l’Ambasciata palestinese ha espresso la sua disapprovazione per la mancata inclusione della Palestina nella commemorazione.
Il ruolo del Giappone nella non proliferazione nucleare
Il Giappone, pur non aderendo al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, continua a sostenere l’accordo sulla non proliferazione. Il Primo Ministro Fumio Kishida, originario di Hiroshima, ha evitato di menzionare il tema del trattato nel suo discorso, come già avvenuto negli ultimi due anni.
La commemorazione di Hiroshima rappresenta un momento di riflessione importante sull’orrore della guerra nucleare e sull’urgenza di promuovere la pace e la non proliferazione. La presenza di rappresentanti di numerosi paesi e l’appello del sindaco Matsui per il dialogo e la cooperazione internazionale sono segnali positivi in questo senso. Tuttavia, le polemiche per le assenze di alcuni paesi e la mancata adesione del Giappone al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari dimostrano che la strada verso un mondo libero da armi nucleari è ancora lunga e complessa.
Riflessioni sulla pace e sulla non proliferazione
La commemorazione di Hiroshima è un momento di profondo significato per il mondo intero, un monito contro la violenza e la distruzione. L’appello del sindaco Matsui per la pace e il dialogo è un messaggio universale che dovrebbe essere ascoltato da tutti i leader mondiali. Il Giappone, pur non aderendo al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, dovrebbe riflettere sulla sua posizione e sul suo ruolo nel promuovere la non proliferazione e la sicurezza globale. L’esclusione di alcuni paesi dalla cerimonia, come Russia e Bielorussia, solleva dubbi sulla neutralità e l’impegno per la pace di Hiroshima. La città dovrebbe cercare di includere tutti i paesi in questo importante evento, senza discriminazioni, per promuovere un messaggio di pace e di unità universale.