Saied in corsa per la riconferma, Zenaidi in ritardo
La scadenza per la presentazione delle candidature alle elezioni presidenziali tunisine del 6 ottobre è giunta al termine. Il presidente in carica, Kais Saied, ha depositato il suo dossier ieri, dichiarando di aver raccolto 240 mila firme a sostegno della sua ricandidatura. L’ex ministro di Ben Alì, Mondher Zenaidi, esule a Parigi dal 2011, ha invece presentato il suo fascicolo tramite il proprio rappresentante legale, ma senza il B3, ovvero il casellario giudiziale nullo, requisito necessario per la candidatura. Zenaidi conta di depositare il documento mancante nella giornata odierna. Secondo il suo rappresentante legale, Zenaidi avrebbe raccolto 23 mila firme e potrebbe ricevere l’endorsement di alcuni parlamentari.
Akrout rinuncia per la difficoltà di ottenere il B3
L’ammiraglio in pensione Kamel Akrout, che aveva annunciato da mesi la sua candidatura, ha invece dichiarato di rinunciare proprio perché non è riuscito ad ottenere dall’amministrazione il casellario giudiziale. La difficoltà di ottenere il B3 è stata segnalata da diversi candidati.
Criteri rigidi per l’ammissione: pochi candidati ammessi
I criteri di accettazione per la presentazione delle candidature sono stati definiti come “draconiani” da alcuni osservatori. Tra i requisiti, il patrocinio di 10 parlamentari o 40 presidenti di enti locali, oppure di 10.000 elettori con almeno 500 firme in 10 diversi collegi elettorali. La combinazione di questi criteri rigidi e la difficoltà di ottenere il B3, ha fatto sì che il numero dei candidati ammessi sarà probabilmente inferiore a una decina.
Un processo elettorale con ostacoli
La rigidità dei criteri di ammissione e la difficoltà di ottenere il B3 suggeriscono un processo elettorale con ostacoli che potrebbero limitare la partecipazione e la competizione. È importante monitorare attentamente le prossime fasi del processo elettorale per garantire che le elezioni siano libere, eque e trasparenti.