Fine del cessate il fuoco e ripresa delle operazioni militari
Il governo colombiano ha annunciato la ripresa delle operazioni militari “offensive” contro i guerriglieri dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln). Il cessate il fuoco bilaterale, stabilito durante i negoziati di pace e con scadenza fissata alla mezzanotte del 3 agosto, non è più in vigore.
“Come sempre quando non c’è un cessate il fuoco in vigore le forze armate portano avanti regolarmente operazioni militari offensive. Queste sono le indicazioni per i comandi militari”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Ivan Velásquez.
La decisione arriva dopo una serie di accuse incrociate sulle responsabilità del fallimento del dialogo di pace, avviato nel novembre 2022 e più volte entrato in crisi. Nonostante ciò, i negoziati restano in piedi.
Il programma di ‘pace totale’ e i nuovi colloqui
Il governo colombiano, nell’ambito del programma di ‘pace totale’ lanciato dal presidente Gustavo Petro per disarmare le organizzazioni politico-criminali e di guerriglia ancora attive nel Paese, ha annunciato l’avvio di colloqui preliminari con il gruppo paramilitare Clan del Golfo.
Il Clan del Golfo è erede delle milizie paramilitari delle Autodefesas unidas de Colombia (Auc).
Trattative sono in corso anche con lo Stato Maggiore Centrale (Emc) e la Seconda Marquetalia, gruppi formati da dissidenti delle disciolte Forze armate rivoluzionare di Colombia (Farc). Queste trattative, però, sono caratterizzate da alti e bassi.
La complessità del processo di pace in Colombia
La situazione in Colombia è complessa e delicata. Il governo si trova a dover gestire un processo di pace con diverse fazioni armate, ognuna con le proprie richieste e interessi. La ripresa delle operazioni militari contro l’Eln potrebbe complicare ulteriormente la situazione, rischiando di alimentare la violenza e di allontanare le parti dal tavolo dei negoziati. È fondamentale che il governo continui a perseguire una strategia di pace, basata sul dialogo e sulla ricerca di soluzioni condivise, per garantire la sicurezza e la stabilità del Paese.