Credibilità e sostenibilità: i pilastri della riforma
Il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, ha evidenziato la necessità di rendere il sistema calcistico italiano più credibile e sostenibile, non solo in termini di competitività delle squadre, ma anche di allargamento della base sportiva. Durante l’audizione in Senato sulle prospettive di riforma del calcio, Abodi ha sottolineato l’importanza di consolidare la credibilità e la reputazione del settore, oltre agli aspetti competitivi a livello industriale.
“C’è una visione comune di come dovrebbe svilupparsi il sistema calcistico”, ha affermato Abodi, sottolineando la necessità di un’azione congiunta per raggiungere questo obiettivo. Il ministro ha poi evidenziato l’importanza di trovare un equilibrio tra la capacità di apporto economico e sportivo nelle rappresentanze del calcio italiano.
Equa ripartizione delle risorse e investimento sul vivaio
Abodi ha riconosciuto la necessità di rivedere la ripartizione delle risorse tra le diverse categorie del calcio italiano, con la Serie A che attualmente ridistribuisce circa 130 milioni di euro alle altre categorie. Il ministro ha annunciato che si lavorerà per riformulare la norma sui diritti audiovisivi e sulla mutualità di sistema, con l’obiettivo di garantire una distribuzione più equa delle risorse.
Un altro punto chiave della riforma è l’investimento sul settore giovanile. Abodi ha sottolineato la volontà di “tutelare il vivaio nazionale”, incentivando le società che investono nel talento giovanile e offrendo opportunità di crescita ai giovani calciatori. L’obiettivo è di creare un sistema che permetta ai giovani talenti di consacrarsi a livello nazionale.
Infrastrutture e stadi: un investimento strategico
La riforma del calcio italiano non può prescindere da un investimento strategico in infrastrutture. Abodi ha sottolineato l’importanza di Euro 2032, ma ha anche evidenziato la necessità di andare oltre questo evento. “Entro aprile 2027 dovremo garantire l’apertura dei cantieri, ove necessari”, ha affermato il ministro, sottolineando l’impegno del governo per migliorare le infrastrutture calcistiche italiane.
Il ministro ha inoltre annunciato che si sta studiando la possibilità di facilitare la vendita degli stadi da parte dei Comuni, che sono proprietari della maggior parte degli impianti. L’obiettivo è di favorire la privatizzazione degli stadi, per renderli più efficienti e moderni.
Una riforma necessaria per il futuro del calcio italiano
La riforma del calcio italiano è un passo fondamentale per garantire la sostenibilità e la competitività del sistema. L’attenzione al settore giovanile, alla ripartizione delle risorse e alle infrastrutture è un segnale positivo per il futuro del calcio italiano. L’impegno del ministro Abodi per la credibilità e la reputazione del sistema calcistico è un elemento chiave per riportare il calcio italiano ai vertici del panorama internazionale.