Nuovi disordini al carcere minorile di Torino
La protesta al carcere minorile ‘Ferrante Aporti’ di Torino prosegue anche oggi, con un nuovo episodio di tensione che ha visto una battitura da parte dei giovani reclusi. I garanti dei detenuti del Comune di Torino e della Regione Piemonte, Monica Gallo e Bruno Mellano, si sono recati in visita alla struttura per valutare la situazione.
Al loro arrivo, circa dodici ragazzi si sono barricati all’interno dell’aula di teatro. Gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti e, dopo un’azione di persuasione, sono riusciti a convincere i ragazzi a uscire e rientrare nelle loro celle.
L’episodio di oggi segue i disordini di ieri sera, che hanno visto l’utilizzo di molotov e il divampare di incendi all’interno della struttura. In seguito agli scontri, sono stati registrati almeno sei agenti che hanno avuto bisogno di assistenza medica e dodici detenuti, principalmente per intossicazione da fumo.
Le cause della protesta: sovraffollamento e disagio
Tra le cause principali della protesta, il sovraffollamento del carcere minorile ‘Ferrante Aporti’ è un fattore determinante. La struttura, con una capienza massima di 42 posti, ospita attualmente 52 persone. Il numero di detenuti era ancora più elevato qualche settimana fa, con 60 persone, la maggior parte di nazionalità straniera.
Il sovraffollamento crea un ambiente di tensione e disagio per i giovani detenuti, con un impatto negativo sulle condizioni di vita e sulla possibilità di accesso a programmi di rieducazione e reinserimento sociale.
Il problema del sovraffollamento nelle carceri minorili
Il sovraffollamento nelle carceri minorili è un problema diffuso in Italia, con conseguenze negative per i giovani detenuti e per il sistema penitenziario nel suo complesso. La mancanza di risorse e di personale qualificato, unita alla crescente criminalità giovanile, contribuisce ad aggravare la situazione. È necessario un intervento urgente per migliorare le condizioni di vita e di trattamento dei giovani reclusi, con un focus sulla prevenzione del crimine e sulla promozione di percorsi di reinserimento sociale.