Un messaggio di speranza dalle strade di Parigi
La prova in linea di ciclismo femminile ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha visto un momento di grande emozione e un messaggio forte di speranza. Dopo appena 35 chilometri di gara, un gruppetto di cinque atlete si è portato al comando, tra cui le sorelle afghane Yulduz e Fariba Hashimi.
Nonostante il loro tentativo di fuga non sia andato a buon fine, le sorelle Hashimi si sono già aggiudicate una vittoria morale. La loro presenza ai Giochi è un segnale chiaro: vogliono che anche nel loro paese le donne possano studiare e praticare sport liberamente. “Vogliamo farlo perché le cose devono cambiare”, hanno dichiarato le due atlete quando gli è stato chiesto perché avessero scelto di rappresentare l’Afghanistan anziché far parte del team dei Rifugiati.
La lotta contro il regime dei talebani
La scelta di Yulduz e Fariba di gareggiare con la maglia dell’Afghanistan è un atto di coraggio e di sfida al regime dei talebani. La loro famiglia è stata costretta a cambiare casa per quattro volte a causa delle minacce subite, e il fratello minore è stato ferito con un coltello alla testa. “Chi lo ha fatto gli ha detto ‘questo è per le tue sorelle che sono alle Olimpiadi’”, hanno raccontato le sorelle Hashimi.
Nonostante i rischi, le due atlete non si sono arrese. Sono state sostenute in Italia dall’associazione ‘Road to Equality’, guidata dall’ex campionessa del mondo Alessandra Cappellotto, che si occupa di aiutare cicliste provenienti da nazioni in difficoltà.
Una fuga agonistica per un futuro migliore
La partecipazione di Yulduz e Fariba alle Olimpiadi di Parigi è una fuga agonistica, una corsa per un futuro migliore per le donne afghane. Il loro messaggio è chiaro: le donne afghane ci sono, vogliono essere libere di studiare e di praticare sport, vogliono una vita vera.
Yulduz e Fariba hanno già vinto, comunque vada. La loro storia è un esempio di coraggio e di speranza, un monito al mondo intero affinché si impegni a garantire alle donne afghane il diritto all’istruzione e allo sport.
Un simbolo di speranza e di lotta
La storia delle sorelle Hashimi è un simbolo di speranza e di lotta per le donne afghane. Il loro coraggio e la loro determinazione sono un esempio per tutti coloro che si battono per la libertà e per i diritti umani. La loro partecipazione alle Olimpiadi di Parigi è un messaggio forte che non può essere ignorato. Il mondo deve impegnarsi a garantire alle donne afghane il diritto all’istruzione e allo sport, e a sostenere coloro che lottano per la libertà e la giustizia.