Svelando i segreti dell’Etna con la tomografia sismica
L’Etna, il vulcano più alto d’Europa, ha sempre affascinato gli scienziati e il pubblico con la sua maestosa bellezza e la sua natura imprevedibile. Ora, un team di ricercatori guidato da Rosalia Lo Bue dell’Università di Padova ha fatto un passo avanti nella comprensione di questo gigante dormiente, utilizzando una tecnica innovativa per mappare le invisibili strade del magma all’interno del vulcano.
La tecnica utilizzata è la tomografia sismica, un metodo che si basa sul principio della tomografia medica ma che, invece di utilizzare raggi X, impiega onde sismiche per esplorare l’interno della Terra. Questa tecnica, già impiegata in precedenza per studiare l’Etna, è stata in questo caso perfezionata e applicata su una scala molto più ampia, consentendo di ottenere risultati senza precedenti.
Un decennio di osservazioni per un’immagine dettagliata
L’indagine, condotta in collaborazione con l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OE) e l’Università di Leeds nel Regno Unito, ha richiesto circa 10 anni di raccolta dati. Dal 2006 al 2016, sono stati registrati oltre 3700 eventi sismici con magnitudo locale compresa tra 0.5 e 4.3. Questa mole di dati ha permesso di ricostruire con una precisione senza precedenti la struttura interna del vulcano, mappando in particolare i possibili percorsi che il magma segue durante la sua risalita.
La tomografia sismica ha consentito di identificare le zone di debolezza all’interno del vulcano, come le faglie e le fratture, che fungono da canali per il magma in risalita. Questa conoscenza è fondamentale per comprendere i meccanismi che regolano le eruzioni vulcaniche e per sviluppare sistemi di previsione dei rischi.
Un futuro di ricerca e monitoraggio in tempo reale
Questo studio pionieristico apre nuove e promettenti strade di ricerca. Come ha sottolineato Ornella Cocina dell’INGV-OE, gli sviluppi futuri si concentreranno sull’utilizzo della tomografia anisotropa 4D per il monitoraggio in tempo reale delle variazioni di velocità delle onde sismiche. Questo consentirà di migliorare la comprensione dei fenomeni vulcanici e sismici dell’Etna, con potenziali benefici per la previsione e la mitigazione dei rischi associati.
La tomografia sismica, in combinazione con altre tecniche di monitoraggio, come la misurazione dei gas vulcanici e le analisi geochimiche, rappresenta uno strumento prezioso per la sicurezza delle popolazioni che vivono ai piedi dell’Etna. La conoscenza sempre più approfondita del vulcano, grazie a tecnologie all’avanguardia, contribuirà a migliorare la prevenzione e la gestione dei rischi, garantendo la sicurezza di una delle zone più affascinanti e dinamiche del mondo.
Un passo avanti nella comprensione dei vulcani
L’utilizzo della tomografia sismica per studiare l’interno dei vulcani rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione di questi fenomeni naturali. Questa tecnica, applicata in modo innovativo all’Etna, offre una visione senza precedenti della struttura interna del vulcano e dei percorsi del magma. Questo tipo di ricerca è fondamentale per migliorare la previsione dei rischi e la sicurezza delle popolazioni che vivono in zone vulcaniche.