Un fiume di persone per ricordare la strage
Nonostante il caldo torrido che ha caratterizzato la giornata, migliaia di persone hanno risposto all’appello della memoria, affollando piazza Medaglie d’oro a Bologna per commemorare il 44° anniversario della strage del 2 agosto 1980. Un corteo silenzioso e commosso ha sfilato per le vie della città, partendo dal Comune, con l’autobus numero 37 e la gru dei vigili del fuoco a simboleggiare i mezzi di soccorso impiegati quel tragico giorno.
Tra i presenti, i parenti delle vittime, decine di sindaci in fascia tricolore, rappresentanti di forze dell’ordine e di soccorso, ma anche tanti cittadini di ogni età, tra cui Patrick Zaki, a dimostrare che Bologna non dimentica. Lo striscione che campeggiava in piazza, “Bologna non dimentica”, riassumeva il sentimento comune di tutti coloro che hanno partecipato alla commemorazione.
La partecipazione è stata ampia e non solo da parte dei bolognesi: persone sono arrivate da molte parti d’Italia, a testimonianza di un lutto condiviso e di un bisogno comune di ricordare e di non dimenticare.
Un atto di memoria collettiva
La commemorazione della strage del 2 agosto 1980 rappresenta un atto di memoria collettiva, un momento di riflessione e di condivisione del dolore per le vittime e i loro familiari. La partecipazione di persone di ogni età, provenienti da diverse parti d’Italia, dimostra che la memoria di questo evento tragico è viva e che la città di Bologna non ha dimenticato.
Il corteo silenzioso, la presenza dei mezzi di soccorso, i volti commossi dei parenti delle vittime e lo striscione “Bologna non dimentica” hanno contribuito a creare un’atmosfera di profonda commozione e di riflessione.
La commemorazione è stata un momento importante per ricordare le vittime, per onorare la loro memoria e per riaffermare la necessità di combattere la violenza e il terrorismo in tutte le sue forme.
La memoria come antidoto alla violenza
La commemorazione della strage del 2 agosto 1980 è un atto di memoria fondamentale per contrastare l’oblio e per ricordare il dolore e la sofferenza causati dalla violenza. Mantenere viva la memoria di eventi tragici come questo è un modo per onorare le vittime, per esprimere solidarietà ai loro familiari e per riaffermare il valore della pace e della convivenza civile.