Risoluzione bipartisan al Congresso USA riconosce Urrutia come presidente eletto
Un gruppo di parlamentari bipartisan degli Stati Uniti ha presentato al Congresso americano una risoluzione che riconosce il candidato venezuelano dell’opposizione, Edmundo González Urrutia, come presidente eletto nelle elezioni del 28 luglio. Il testo, presentato alla Camera, è firmato da 28 deputati, tra cui il repubblicano Mario Díaz-Balart e la democratica Debbie Wasserman Schultz.
“Il dittatore Maduro deve accettare la volontà del popolo venezuelano e consentire una transizione pacifica del potere”, aveva scritto Díaz-Balart giorni fa sui social, mentre Wasserman aggiungeva che “il popolo venezuelano ha parlato, dobbiamo sostenerlo”.
Il gruppo di deputati ora cerca attraverso questo documento di ribadire l’investitura di Urrutia come “legittimo presidente eletto del Venezuela”, dopo che anche il governo di Joe Biden, attraverso il segretario di Stato Antony Blinken, ha ammesso la presenza di “prove schiaccianti” a suo favore.
Riconoscimento internazionale di Urrutia
Oltre agli Stati Uniti, hanno già riconosciuto il rivale di Maduro come legittimo vincitore delle presidenziali altri sei Paesi: Argentina, Uruguay, Costa Rica, Ecuador, Perù e Panama.
Le implicazioni del riconoscimento di Urrutia
Il riconoscimento di Edmundo González Urrutia come presidente eletto del Venezuela da parte del Congresso USA e di altri Paesi rappresenta un passo significativo nella crisi politica che sta attraversando il Paese. Questo atto potrebbe avere importanti implicazioni per il futuro del Venezuela, con la possibilità di una transizione di potere e di un cambio di rotta nella politica interna ed estera del Paese. Tuttavia, è importante notare che la situazione in Venezuela è complessa e che la risoluzione del Congresso USA non è una soluzione immediata alla crisi. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi futuri e il ruolo che giocheranno le diverse fazioni politiche e internazionali in questo processo.