Il rinvio dell’interrogatorio e la prossima riunione del plenum
La consigliera del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) Rosanna Natoli, indagata dalla Procura di Roma per rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio, ha chiesto e ottenuto uno slittamento dell’interrogatorio. La richiesta di differimento, inoltrata dal suo legale Giuseppe Valentino, è stata accolta dalla Procura e ora una nuova data dovrà essere fissata.
Intanto, si avvicina settembre, quando si riunirà di nuovo il plenum del Csm, e non è escluso che in quella occasione si possa arrivare alla resa dei conti, con l’estromissione dal Consiglio di Natoli, che già ha lasciato la poltrona della commissione disciplinare.
L’ipotesi che il plenum affronti la questione dopo la pausa estiva, in virtù dell’iscrizione a Roma, è concreta. Potrebbero essere queste alcune delle riflessioni che hanno spinto Natoli oggi a chiedere il rinvio dell’interrogatorio, che al momento è a data da destinarsi.
Le accuse a Rosanna Natoli
Natoli, classe 1966, avvocata di Paternò (Catania), è accusata di aver rivelato atti di inchiesta alla magistrata Maria Fascetto Sivillo, condannata dal Tribunale di Messina, che doveva affrontare un provvedimento disciplinare.
Secondo la Procura di Roma Natoli, in qualità di componente della commissione disciplinare del Csm, avrebbe rivelato a Fascetto Sivillo notizie d’ufficio che sarebbero dovute rimanere segrete, in particolare “quelle sullo svolgimento della Camera di consiglio dopo la sua audizione”.
Inoltre, partecipando al procedimento disciplinare, avrebbe procurato “intenzionalmente un ingiusto vantaggio a Fascetto Sivillo”, rivelandole anche “l’orientamento espresso dai componenti della Commissione”.
Natoli avrebbe anche “compiuto atti diretti e in modo non equivoco a procurarle un ingiusto vantaggio patrimoniale nell’udienza del luglio 2024 non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà”. Il riferimento è alla sospensione dell’udienza dopo la produzione, da parte della magistrata e del suo legale Taormina, della trascrizione del colloquio tra Natoli e Fascetto Sivillo.
I magistrati hanno intanto avviato un fascicolo senza indagati o ipotesi di reato dopo la denuncia presentata dalla difesa di Fascetto Sivillo, nella quale si ipotizzava il reato di falso contro la sezione disciplinare del Consiglio.
Le possibili conseguenze e l’aspetto politico
Se si arrivasse alla conta in occasione del plenum, la partita diventerebbe anche politica: Natoli, membro ‘laico’ del Csm, è in quota FdI ed è considerata molto vicina al presidente del Senato Ignazio La Russa.
Non è escluso che la questione possa portare ad una sua estromissione dal Consiglio, a meno che Natoli non decida di dimettersi sua sponte prima del plenum, come auspicato nei giorni scorsi anche dall’Anm e dalla sinistra parlamentare.
La domanda che aleggia è: quanti voterebbero contro Natoli? La scorsa settimana il plenum si è riunito ma non ha affrontato l’argomento.
La registrazione del colloquio e le prove a carico di Natoli
Sivillo, assistita dall’avvocato Carlo Taormina, aveva registrato l’intera conversazione con Natoli durante un loro incontro. Audio e trascrizione sono stati consegnati poi al presidente della sezione disciplinare Fabio Pinelli.
La registrazione del colloquio rappresenta una prova chiave a carico di Natoli, che secondo la Procura di Roma avrebbe rivelato a Fascetto Sivillo notizie d’ufficio che sarebbero dovute rimanere segrete.
Considerazioni personali
La vicenda di Rosanna Natoli rappresenta un caso delicato che mette in luce la complessità del sistema giudiziario italiano e il ruolo del Csm.
L’esito del plenum di settembre potrebbe avere importanti conseguenze per la credibilità del Consiglio e per l’indipendenza della magistratura.
È importante che la vicenda venga affrontata con la massima trasparenza e che si garantisca un processo equo e imparziale.
L’opinione pubblica è in attesa di conoscere l’esito di questa vicenda e di vedere se il Csm sarà in grado di affrontare la questione con la dovuta fermezza e trasparenza.