L’emendamento al Dl Sicurezza e le ripercussioni sulla coltivazione della canapa
Il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi, ha espresso forte preoccupazione per l’approvazione in commissione dell’emendamento al Dl Sicurezza che prevede una stretta sulla cannabis light. Barbacovi ha sottolineato che l’emendamento danneggerà le aziende che hanno legittimamente investito nella coltivazione della canapa, un settore in crescita che offre diverse opportunità economiche e sociali in Trentino.
In particolare, Barbacovi ha evidenziato che l’emendamento, che vieta la raccolta e l’essiccazione dell’infiorescenza della canapa, rischia di far crollare un intero settore, con ripercussioni negative su migliaia di persone impiegate e circa 4mila ettari coltivati in Trentino.
“Queste coltivazioni rappresentano un’opportunità in più per diversificare la produzione, ma anche per venire incontro alle richieste di prescrizioni mediche che indicano la canapa per scopi terapeutici”, ha commentato Barbacovi, sottolineando il valore aggiunto dell’infiorescenza della canapa e il rischio di un crollo del settore se non si interviene per modificare l’emendamento.
“Di fatto l’infiorescenza della canapa rappresenta una parte fondamentale del valore aggiunto della pianta, e vietarne la raccolta e l’essicazione rischia di far crollare un intero settore dove sono impegnati tanti giovani agricoltori”, ha aggiunto Barbacovi, evidenziando il ruolo importante della canapa nell’economia locale e nella creazione di nuove opportunità per i giovani agricoltori.
Le conseguenze dell’emendamento sulle esportazioni e sulla competitività
Barbacovi ha anche sottolineato che l’emendamento blocca le esportazioni verso i mercati esteri, che rappresentano una parte importante del mercato della canapa in Italia. “Questo emendamento che come detto, toglie la possibilità di raccogliere, utilizzare ed essiccare l’infiorescenza, blocca anche le esportazioni verso i mercati esteri che rappresentano una grossa fetta del nostro mercato tagliando le aziende italiane completamente fuori dalla competizione a livello europeo”, ha affermato Barbacovi, evidenziando il rischio di un isolamento del settore italiano rispetto ai competitor europei.
“Ora si mette a rischio un settore produttivo che conta migliaia di persone impiegate e circa 4mila ettari coltivati”, ha concluso Barbacovi, sottolineando l’impatto negativo che l’emendamento avrà sull’occupazione e sulla produzione agricola in Trentino.
La storia della canapa in Italia
Coldiretti ha ricordato che la canapa era una coltura diffusa in Italia fino agli anni ’40, con il Belpaese che era il secondo maggior produttore al mondo dopo l’Unione Sovietica. “Coldiretti ricorda, infine, che fino agli anni ’40 la canapa era più che familiare in Italia, tanto che il Belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore al mondo dietro soltanto all’Unione Sovietica, poi il declino per la progressiva industrializzazione e l’avvento del “boom economico” che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche”, ha concluso il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige.
Il futuro della coltivazione della canapa in Italia
L’emendamento al Dl Sicurezza rappresenta un duro colpo per il settore della canapa in Italia, che sta vivendo un momento di crescita e di sviluppo. La coltivazione della canapa offre diverse opportunità economiche e sociali, dalla produzione di fibre tessili e di bioplastiche alla creazione di nuovi posti di lavoro in agricoltura. È importante che il governo italiano riconsideri l’emendamento e prenda in considerazione le esigenze del settore, garantendo la possibilità di coltivare e commercializzare la canapa in modo legale e sicuro. La coltivazione della canapa potrebbe rappresentare una risorsa importante per l’economia italiana, contribuendo alla creazione di un modello di agricoltura sostenibile e innovativo.