Un latitante pericoloso arrestato
Salvatore Mari, detto “o’ tenente”, 47 anni, è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Napoli. Mari era inserito nella lista dei “latitanti pericolosi” del Ministero dell’Interno ed era ricercato per la sua presunta affiliazione al clan Abbinante.
L’arresto è avvenuto a Giugliano in Campania, mentre Mari si trovava a bordo di una mini cooper gialla. I carabinieri hanno bloccato l’auto dopo aver fermato una vettura di scorta che precedeva il latitante.
Il covo a Castel Volturno
Dopo l’arresto di Mari, i carabinieri hanno individuato e raggiunto il suo covo a Castel Volturno, in provincia di Caserta. La villetta, dove Mari si nascondeva, è stata perquisita e sono stati trovati 500 grammi di marijuana, 9.920 euro in contanti, un lampeggiante, manette, finte palette delle forze dell’ordine e alcune parti di uniformi simili a quelle delle forze di polizia.
Le persone coinvolte
Oltre a Mari, sono state denunciate per favoreggiamento altre sei persone che gli facevano da scorta e che assistevano nella sua latitanza. Tra queste, due incensurati che si trovavano a bordo dell’auto di Mari, e altre due persone incensurate trovate nel covo a Castel Volturno.
Le indagini e l’arresto
L’arresto di Mari è stato possibile grazie a una complessa attività di indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale partenopeo e dai carabinieri della compagnia Stella. Le indagini hanno coinvolto il web patrolling, attività tecniche e tradizionali.
Inizialmente si riteneva che Mari potesse nascondersi nel rione Monterosa, roccaforte del clan Abbinante, ma in realtà si spostava continuamente. La svolta è avvenuta nella notte dell’arresto, quando i carabinieri hanno rintracciato Mari a Giugliano in Campania.
L’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine
L’arresto di Salvatore Mari è il risultato di una complessa attività investigativa che ha visto la collaborazione tra diverse unità dei carabinieri. Questo dimostra l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine per contrastare la criminalità organizzata e portare alla luce i responsabili di reati gravi.