Boom di firme, ma la battaglia è appena iniziata
Il Comitato referendario per l’abrogazione della legge sull’Autonomia differenziata ha annunciato un vero e proprio boom di firme raccolte in pochi giorni, superando le aspettative iniziali. Tuttavia, il Comitato sottolinea che questo non è il traguardo finale, ma solo l’inizio di una mobilitazione che proseguirà per tutto agosto e settembre, con l’obiettivo di raccogliere un numero ancora maggiore di sottoscrizioni. Le adesioni online stanno registrando numeri record, ma il Comitato si concentrerà soprattutto sulla raccolta di firme cartacee, organizzando banchetti in tutto il territorio nazionale, dalle città ai piccoli comuni, dalle aree interne ai luoghi di vacanza. L’obiettivo è quello di incontrare decine di migliaia di persone, spiegare la posizione del Comitato e coinvolgerle attivamente nella campagna elettorale vera e propria, che inizierà nei primi mesi del 2025.
Una battaglia per l’Italia unita
Il Comitato sottolinea che la battaglia per dire ‘Sì all’Italia unita, libera e giusta’ deve trascendere le forze sociali e i partiti politici promotori del referendum, diventando una battaglia di popolo, trasversale dal punto di vista geografico e politico. In gioco ci sono temi fondamentali come il welfare universalistico, la scuola pubblica, il servizio sanitario nazionale, il contratto collettivo, la salute e la sicurezza sul lavoro, le politiche ambientali e quelle industriali. L’esito del referendum, secondo il Comitato, determinerà il futuro economico e sociale del Paese. Il Comitato non si pone limiti in termini di numero di firme raccolte, convinto che più sottoscrizioni ci saranno, più forza e credibilità avrà il suo impegno, che mira a tutelare il vero interesse nazionale.
Un referendum che divide l’Italia
Il referendum sull’Autonomia differenziata è un tema che divide l’Italia. Da un lato, ci sono coloro che sostengono che l’Autonomia differenziata sia necessaria per garantire un maggiore decentramento e una maggiore efficienza del sistema amministrativo. Dall’altro lato, ci sono coloro che temono che l’Autonomia differenziata possa portare a una frammentazione del Paese e a una disparità di trattamento tra le diverse regioni. Il dibattito è ancora aperto e si prospetta una campagna elettorale intensa e accesa.