Sopralluoghi nella casa e sulla ex statale 125
Si sono conclusi oggi i doppi sopralluoghi effettuati nella casa di San Sperate in cui viveva Francesca Deidda, la 42enne scomparsa il 10 maggio scorso e ritrovata priva di vita in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito. I carabinieri del Ris di Cagliari, il pm Marco Cocco, il medico legale Roberto Demontis e l’antropologa forense Giulia Caccia, nominata dalla Procura, si sono recati in via Monastir a San Sperate, accompagnati dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, che difendono il marito della vittima, Igor Sollai, e dall’avvocato Gianfranco Piscitelli, che rappresenta il fratello di Francesca.
La specialista nominata dalla Procura ha effettuato una ricognizione all’interno dell’abitazione, scattando numerose fotografie. L’obiettivo è quello di verificare le diverse ipotesi emerse dopo l’autopsia, che ha rivelato come Francesca Deidda sia stata uccisa con un colpo unico sul lato destro della fronte, inferto con un oggetto contundente piatto. La donna non avrebbe reagito e sul suo corpo non sono stati trovati segni particolari, portando all’ipotesi che sia stata aggredita mentre dormiva, forse sul divano. Le indagini si concentrano ora sulla ricerca dell’arma del delitto, ancora non identificata.
Al termine degli accertamenti a San Sperate, Ris, consulente della procura e avvocati si sono spostati sulla ex statale 125 per una ricognizione nel luogo in cui è stato trovato il borsone. La dottoressa Caccia ha scattato numerose fotografie dell’area e prelevato campioni di terra e di vegetazione.
L’ipotesi del borsone calato dalla finestra
Il nuovo sopralluogo all’esterno della casa è legato all’ipotesi che il borsone con dentro il corpo di Francesca sia stato calato dalla finestra posteriore della casa. Questa ipotesi è al vaglio degli inquirenti, che stanno cercando di ricostruire con precisione la dinamica dell’omicidio e del successivo occultamento del corpo.
Ulteriori accertamenti e un messaggio commovente
Giovedì la Procura affiderà l’incarico all’entomologo Stefano Vanin per gli ulteriori accertamenti. Intanto, sulla ringhiera del cortile dell’abitazione in cui viveva Francesca è comparso un peluche e un messaggio: “A te Francesca che eri amante degli animali e dei gatti… Dio ha in serbo un bellissimo futuro per te. A presto”.
Considerazioni sul caso Deidda
Il caso di Francesca Deidda è un evento tragico che ha scosso la comunità di San Sperate e non solo. Le indagini sono in corso e si stanno concentrando sulla ricostruzione della dinamica dell’omicidio e sull’identificazione dell’arma del delitto. È importante attendere l’esito degli accertamenti e delle indagini per avere un quadro completo della vicenda e poter esprimere un giudizio consapevole. La speranza è che la verità venga finalmente alla luce e che giustizia sia fatta per Francesca Deidda.