Omicidio stradale a Milano: un rider travolto e ucciso
Un tragico incidente stradale ha sconvolto Milano nella tarda serata del 9 giugno scorso. Un rider pakistano di 34 anni, mentre tornava a casa in bicicletta dopo una giornata di lavoro, è stato travolto da un’auto in via Camaldoli, nel quartiere Ponte Lambro. L’impatto è stato violento e il rider, gravemente ferito, è deceduto in ospedale.
Alla guida dell’auto c’era un 22enne che, poco prima dell’incidente, aveva “sottratto” la vettura ad un amico. Il giovane era sotto l’effetto di droga e stava guidando oltre il limite di velocità, come confermato dalle analisi tossicologiche e dalle indagini della Polizia locale.
La fuga e l’arresto del 22enne
Dopo l’incidente, il 22enne si è fermato sul posto per pochi minuti, ma ha poi risalito in auto e si è allontanato, lasciando il rider ferito a terra. La vettura è stata trovata abbandonata poco distante, con il radiatore rotto.
Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso l’incidente e il giovane è stato rintracciato meno di 12 ore dopo dagli agenti del Reparto radiomobile della Polizia locale, vicino alla stazione di Rogoredo. Al momento dell’arresto, il 22enne indossava gli stessi abiti che aveva al momento dell’incidente.
L’ordinanza di arresti domiciliari
Le indagini, coordinate dalla pm di Milano Roberta Amadeo, hanno portato all’emissione di un’ordinanza di arresti domiciliari per omicidio stradale aggravato con omissione di soccorso e con uso di “sostanze stupefacenti o psicotrope”, firmata dal gip Domenico Santoro ed eseguita oggi.
L’ordinanza evidenzia che il 22enne si è fermato sul posto solo per pochi minuti, vedendo il rider a terra da lontano, ma ha poi subito risalito in auto e si è allontanato.
Un incidente che scuote la città
La tragedia di Milano è un triste monito sui rischi legati alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. L’incidente, che ha causato la morte di un giovane lavoratore, pone l’accento sulla necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza stradale e di una lotta più incisiva contro l’uso di sostanze stupefacenti alla guida.