Indagine in corso su presunti pestaggi nel carcere di Opera
La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su presunti pestaggi da parte di agenti della polizia penitenziaria nei confronti di detenuti nel carcere di Opera. L’inchiesta, al momento senza titolo di reato e senza indagati, è stata avviata in seguito alla ricezione di una lettera anonima e di una stringata segnalazione da parte degli stessi carcerati.
Il procuratore Marcello Viola ha assegnato il fascicolo alle pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, già titolari dell’indagine con al centro torture e maltrattamenti su alcuni minorenni in cella al Beccaria.
Il Garante per i diritti dei detenuti, Francesco Maisto, ha ‘girato’ la missiva scritta a mano e una denuncia di 10 righe con anche il nome della vittima alla Procura.
La denuncia di un detenuto
Nella lettera scritta da un detenuto a un’amica, e in prima battuta finita sul tavolo di Maisto, si denuncia una “violazione totale dei diritti umani. Ci trattano come animali. Non vedo cambiamenti. Ieri sera hanno picchiato uno in venti con manganelli e asta di ferro. Non avrei mai pensato né immaginato una cosa del genere. Vorrei fare dei reclami tramite Antigone.”
Il detenuto prosegue nella lettera: “Da otto giorni non vedo un medico e sto molto male. Se va avanti così faccio lo sciopero della fame.”
Altre segnalazioni in arrivo
Oltre a questa e alla segnalazione di poche righe su presunte aggressioni, da quanto è stato riferito, ce ne sarebbero altre che dovrebbero arrivare in Procura.
La gravità delle accuse e la necessità di indagini approfondite
Le accuse di pestaggi e maltrattamenti all’interno di un carcere sono gravissime e richiedono un’indagine approfondita e imparziale. È fondamentale che la Procura di Milano faccia luce su quanto denunciato dai detenuti e che, in caso di responsabilità, vengano presi i provvedimenti necessari per garantire la sicurezza e i diritti di tutti i detenuti. La tutela dei diritti umani all’interno delle carceri è un tema di primaria importanza e non può essere trascurato.