Un disastro per l’economia e l’ambiente
Un incendio di vaste proporzioni ha devastato le campagne di Orune e Nuoro, lasciando dietro di sé un paesaggio lunare e un bilancio di danni ingenti per le aziende agricole. I pastori, che hanno lottato tutta la notte per difendere il bestiame, si trovano ora a dover fare i conti con la perdita di tutto, con l’eccezione del bestiame salvato in extremis.
“Abbiamo perso tutto, siamo riusciti a salvare solo il bestiame”, ha dichiarato un pastore di Orune in un colloquio con l’ANSA, che ha preferito restare anonimo. “Chiederemo ai comuni di Orune e di Nuoro la richiesta dello stato di calamità naturale per poter avere i ristori. Da qui a dicembre dobbiamo alimentare il bestiame e la spesa non è sostenibile”.
I danni economici sono ingenti, ma altrettanto pesanti sono quelli ambientali. “L’incendio ha distrutto sugherete, recinzioni, fili elettrici, tubature, una situazione disastrosa tutta da ricostruire”, ha proseguito l’allevatore. “Qui non abbiamo potuto fare niente sul fronte della pulizia perché è una zona soggetta a vincoli idrogeologici, non c’è acqua, mancano i bacini e l’incisività nello spegnimento non è ottimale per questo motivo. Senza contare il danno ambientale: chi passa dalla provinciale da Nuoro per Orune e per Benettutti assiste a un paesaggio lunare per centinaia di chilometri”.
Appello per la ricostruzione
I pastori chiedono un intervento urgente per la ricostruzione e per il sostegno economico. “I danni sono incalcolabili, per questo chiediamo aiuto alla Regione, allo Stato e a tutti quelli che ci possono aiutare di dare una mano per ricostruire”, ha aggiunto l’allevatore. Tra gli allevatori di Sa Serra c’è rabbia e disperazione, e si denunciano anche i problemi sul fronte dello spegnimento dell’incendio.
“E’ tutto distrutto, chi di competenza intervenga subito”, ha detto Nenneddu Sanna, portavoce storico dei pastori nella guerra per il prezzo del latte. “Qui le leggi devono riconoscere il nostro ruolo nella pulizia dei terreni ma anche sul funzionamento della macchina regionale. Mancano le forze a terra: il personale del Corpo Forestale, dell’Agenzia Forestas ecc. è fatto da operai anziani e noi abbiamo dovuto difendere le nostre aziende con le frasche e con le zappe. Dobbiamo ringraziare i santi in paradiso se ieri sera il fuoco è diminuito di intensità per via del vento che ha soffiato in direzione contraria, altrimenti sarebbe arrivato in paese”.
Il bilancio dei danni e l’aiuto dei comuni
E’ ancora da verificare se l’incendio abbia colpito aziende nei territori di Orani, Orotelli e Benettuti. “Invitiamo tutti gli allevatori o persone che hanno terreni nelle zone interessate dal rogo nei nostri paesi, a farci sapere se hanno subito danni e se hanno bisogno di aiuto. Noi siamo pronti a intervenire”, fa sapere il sindaco di Orani Marco Ziranu.
L’incendio ha devastato un territorio già fragile, con un impatto devastante sull’economia locale e sull’ambiente. La ricostruzione sarà lunga e complessa, ma la solidarietà e il sostegno delle istituzioni sono fondamentali per aiutare i pastori a rialzarsi e per ripristinare un paesaggio che ha subito un danno irreparabile.
La necessità di un’azione coordinata
L’incendio in Sardegna mette in luce la necessità di un’azione coordinata e di un’organizzazione efficiente per la prevenzione e la gestione degli incendi boschivi. La carenza di personale e di risorse, la mancanza di infrastrutture e la difficoltà di accesso alle aree colpite sono fattori che hanno aggravato la situazione. E’ fondamentale investire in prevenzione, in formazione e in attrezzature, e creare un sistema di risposta rapido ed efficace per affrontare le emergenze. L’evento evidenzia anche la vulnerabilità del territorio e la necessità di una gestione sostenibile delle risorse naturali.