La scomparsa di Ismail Haniyeh
Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas dal 2017, è morto all’età di 62 anni. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa da fonti palestinesi, che non hanno specificato la causa del decesso.
Haniyeh era nato in un campo profughi di Gaza nel 1962, da genitori fuggiti dalla città di Asqalan dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948. La sua vita è stata profondamente segnata dalla lotta per la causa palestinese e dalla sua appartenenza a Hamas, un movimento politico e militare che si batte per la creazione di uno Stato palestinese indipendente.
Un percorso politico intenso
Dopo aver studiato all’istituto al-Azhar e laureandosi in letteratura araba all’Università islamica di Gaza, Haniyeh aderì al Blocco Studentesco Islamico nel 1983, considerato un precursore di Hamas. Nel corso degli anni, ha scalato i ranghi del movimento, diventando stretto collaboratore del co-fondatore, il defunto sceicco Ahmed Yassin.
La sua militanza lo ha portato a trascorrere diversi anni in prigione in Israele, a seguito delle manifestazioni di protesta del 1987 e del 1988. Nel 1992 è stato nuovamente arrestato e deportato nel sud del Libano, assieme ad altri, prima di tornare a Gaza. Haniyeh è sfuggito a vari attentati, dimostrando una forte determinazione nel perseguire i suoi obiettivi politici.
Il ruolo di Primo Ministro
Nel 1993, Haniyeh è tornato a Gaza, diventando preside nell’Università Islamica. La sua carriera politica ha raggiunto un apice nel 2006, quando è stato eletto Primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese. Il suo mandato è stato segnato da forti tensioni interne tra Hamas e Fatah, il movimento di Abu Mazen. Nel 2007, Haniyeh è stato incaricato di costituire un governo di unità nazionale, ma il tentativo è fallito e si è concluso con la presa della striscia di Gaza da parte di Hamas.
Da allora, Haniyeh ha continuato a ricoprire un ruolo di primo piano nella leadership di Hamas, diventando capo politico del movimento nel 2017. Negli ultimi anni, ha vissuto a Doha, in Qatar, dove ha ottenuto l’asilo politico. In questi giorni si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
Una figura controversa
La figura di Haniyeh è stata spesso al centro di controversie. Alcuni lo hanno definito un terrorista, mentre altri lo hanno visto come un simbolo della lotta palestinese per l’indipendenza. Nonostante le critiche, Haniyeh ha sempre mantenuto una forte base di sostegno tra la popolazione palestinese, soprattutto nella striscia di Gaza.
La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per Hamas e per la causa palestinese. Haniyeh ha dedicato la sua vita alla lotta per la libertà del suo popolo e la sua eredità continuerà ad essere oggetto di dibattito e discussione per gli anni a venire.
Il futuro di Hamas
La scomparsa di Haniyeh solleva interrogativi sul futuro di Hamas. Il movimento si troverà a dover affrontare una fase di transizione e a scegliere un nuovo leader. Sarà interessante osservare come si evolverà la leadership di Hamas e come influenzerà la politica palestinese nei prossimi anni.