Il golpe di Maduro e la repressione dell’opposizione
La tensione in Venezuela è alle stelle. Il presidente Nicolas Maduro, accusato di brogli elettorali per la sua rielezione, ha denunciato un colpo di stato orchestrato dall’estrema destra. Accusando i “gringos” di un piano di destabilizzazione, Maduro ha giustificato la repressione con arresti a tappeto, annunciando 749 arresti e almeno quattro morti e una cinquantina di feriti. Tra gli arrestati spiccano Freddy Superlano, capo di Volontà Popolare, e Edmundo Gonzalez Urrutia, principale avversario di Maduro alle urne.
L’opposizione, guidata da Maria Corina Machado, ha denunciato una “manipolazione straordinaria” del voto e ha affermato di avere le prove della vittoria di Gonzalez. Machado ha annunciato la pubblicazione di un portale online con le schede elettorali verificate, che consentirà agli elettori di validare il proprio voto.
La situazione è in rapida escalation, con la violenza che si diffonde per le strade e l’opposizione che denuncia un’escalation di repressione. L’ambasciata argentina a Caracas, che ospitava esponenti del coordinamento della campagna elettorale di Gonzalez, è stata invitata a smobilitare e lasciata senza corrente elettrica.
“Maduro ha ordinato di massacrare i manifestanti nelle strade e ora sta arrestando l’opposizione”, ha denunciato il partito di Superlano. Gonzalez ha espresso solidarietà ai manifestanti e chiesto clemenza alla polizia, mentre Maduro ha avvertito di voler “ristabilire la pace”.
La reazione internazionale e le tensioni diplomatiche
La comunità internazionale sta seguendo con apprensione la situazione in Venezuela. L’Organizzazione degli Stati Americani (OAS) ha convocato una riunione d’urgenza e ha denunciato una “manipolazione straordinaria” del voto.
Il Brasile ha espresso preoccupazione, con Joe Biden che ha telefonato al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. La Russia ha esortato l’opposizione ad accettare la sconfitta, mentre la Cina ha promesso di rafforzare la partnership con il Venezuela.
L’Italia, attraverso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha espresso solidarietà a Maria Corina Machado e al popolo venezuelano, auspicando il trionfo dei valori di libertà e democrazia.
Un’escalation pericolosa
La situazione in Venezuela è estremamente preoccupante. La repressione del governo Maduro e la crescente violenza rischiano di innescare una spirale di conflitto che potrebbe avere conseguenze devastanti per il Paese. La comunità internazionale deve agire con fermezza e determinazione per scongiurare una catastrofe umanitaria.