Cabello: “Scendere in strada e difendere il voto”
Il vicepresidente del Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), Diosdado Cabello, uno degli uomini forti dell’establishment, ha lanciato un appello ai sostenitori del socialismo, invitandoli a scendere in strada e a recarsi ai seggi elettorali per difendere il voto popolare. Le sue parole suonano come un chiaro segnale di allarme, che alimenta le tensioni già alte in un contesto politico estremamente polarizzato.
L’opposizione chiede la chiusura dei seggi
Dall’altra parte, la leader dell’opposizione Maria Corina Machado ha intanto invitato il Consiglio nazionale elettorale (Cne) a chiudere i seggi se non ci sono elettori. La Machado ha annunciato che “l’ora cruciale è arrivata”, sottolineando la gravità della situazione e l’importanza di una soluzione rapida e pacifica.
Urne aperte, ma fino a quando?
Alcuni seggi elettorali, sia a Caracas che nel resto del Venezuela, sono ancora aperti a causa della presenza di persone che devono ancora esercitare il diritto di voto. La Legge nazionale stabilisce che le urne devono essere chiuse alle 18:00, ma con la clausola che rimangano aperte fino a quando sono presenti elettori. La decisione di chiudere o meno i seggi spetta al Consiglio nazionale elettorale, che si trova ora al centro di un dilemma delicato.
Un momento delicato per la democrazia venezuelana
La situazione in Venezuela è estremamente delicata. Le parole di Cabello e Machado evidenziano la profonda divisione politica che attraversa il Paese. La decisione del Consiglio nazionale elettorale avrà un impatto significativo sul futuro del Venezuela, in un momento in cui la democrazia è messa a dura prova. È fondamentale che le istituzioni agiscano con responsabilità e trasparenza, garantendo il rispetto della legge e la volontà popolare.