La testimonianza di Soni
Si è svolto questa mattina l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto dopo esser stato abbandonato davanti casa dal suo datore di lavoro con un arto amputato. Il gip Giuseppe Molfese ha ascoltato Soni, la moglie del trentunenne scomparso, e un altro bracciante testimone oculare. Soni, assistita dall’avvocato Giovanni Lauretti, ha fornito una testimonianza dettagliata, descrivendo tutte le fasi dell’incidente e i momenti successivi, tra cui il trasporto del corpo davanti alla loro abitazione. L’avvocato Lauretti ha sottolineato come Soni sia stata “molto lucida” e abbia saputo descrivere con precisione l’accaduto, compresa la fase del dolore del suo compagno. La sua testimonianza, che rimarrà agli atti del processo, potrebbe essere utilizzata in qualsiasi fase del procedimento giudiziario.
Dettagli cruciali emersi
Rispetto ai primi verbali, Soni ha aggiunto un dettaglio significativo: ha ricordato che, mentre era nel furgone, toccava la testa del suo compagno e non era sanguinante. Tuttavia, quando il corpo è stato lasciato davanti all’abitazione, la testa di Satnam sanguinava. Soni ha ipotizzato che il sanguinamento fosse dovuto al fatto che il corpo è stato “buttato” e ha toccato con la testa contro un cordolo di cemento. La testimonianza di Soni ha fornito elementi importanti per ricostruire la dinamica dell’incidente e le condizioni di Satnam prima e dopo l’abbandono.
Domande della difesa
Gli avvocati della difesa hanno posto numerosi quesiti a Soni, soprattutto relativi al rapporto di lavoro e al macchinario coinvolto nell’incidente. Soni ha descritto il macchinario come “artigianale” e ha affermato che non lo vedevano spesso utilizzato. Le domande della difesa si sono concentrate anche sul trasporto del corpo e sulle modalità di abbandono davanti all’abitazione.
Il peso della testimonianza
La testimonianza di Soni si presenta come un elemento chiave nell’inchiesta sulla morte di Satnam Singh. La sua lucidità e la sua capacità di descrivere con precisione i dettagli dell’incidente e dei momenti successivi potrebbero contribuire a fare luce sulle cause della morte e sulle responsabilità dei soggetti coinvolti. Il racconto di Soni, che ha saputo descrivere con grande emozione la sofferenza del suo compagno, è una testimonianza toccante che rimarrà impressa negli atti del processo.