Il sorprendente cambio di rotta di Trump
Donald Trump, noto per le sue critiche feroci nei confronti del Bitcoin, definendolo “not money” e “una catastrofe imminente”, ha compiuto una sorprendente inversione a U. Il tycoon, che in passato ha sempre sostenuto il dollaro americano come unica valuta vera degli Stati Uniti, si è presentato come un convinto sostenitore delle criptovalute, tanto da essere stato invitato come ospite d’onore alla Bitcoin conference di Nashville, il più grande raduno annuale del settore.
Durante il suo intervento, Trump ha promesso di fare degli Stati Uniti “la cripto capitale del pianeta e la superpotenza bitcoin del mondo”. Ha anche assicurato la creazione di un consiglio presidenziale sulle criptovalute “con regole scritte da persone che amano la vostra industria, non che la odiano come Joe Biden e Kamala Harris”.
In un’escalation di attacchi contro l’amministrazione Biden, Trump ha promesso di licenziare Gary Gensler, il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente americano che regola i mercati finanziari, accusandolo di avere un approccio troppo aggressivo nei confronti delle criptovalute.
L’intervento di Trump ha avuto un impatto immediato sul mercato, con il prezzo del Bitcoin che è salito di oltre il 4% nelle 24 ore precedenti il suo discorso, toccando quota 67.800 dollari. Questo rialzo è da attribuire alla fiducia degli investitori nel cosiddetto “Trump trade”, la politica economica di tagli fiscali e deregulation che ha caratterizzato la sua presidenza.
La corsa alla Silicon Valley
La conversione di Trump al Bitcoin ha riacceso la competizione tra i due principali candidati alla presidenza per conquistare il sostegno della Silicon Valley. Kamala Harris, che in passato ha espresso alcune riserve nei confronti delle criptovalute, ha cercato di recuperare terreno, lanciando un messaggio di apertura al settore. I suoi consiglieri hanno già avviato contatti con le principali società di criptovalute per un “reset” delle relazioni, con l’obiettivo di dimostrare che il partito democratico non è “anti business” ma “pro-business, responsible business”.
Harris e il suo marito, Doug Emhoff, hanno sempre mantenuto forti contatti con Big-Tech, essendo entrambi originari della California, il cuore pulsante della Silicon Valley. Questo legame potrebbe essere un vantaggio per la candidata democratica, che sta cercando di conquistare il sostegno degli imprenditori del settore.
Le speranze del settore cripto
Il settore delle criptovalute, frustrato dalla mancanza di progressi negli sforzi per regolamentare e legittimare le criptovalute da parte dell’amministrazione Biden, ha accolto con favore l’apertura di Trump. La campagna di Trump ora accetta donazioni in Bitcoin e molti operatori di criptovalute hanno già dato il loro contributo. Trump ha definito la sua posizione una battaglia per la “libertà finanziaria” e ha promesso di rendere più facile per le società di mining di criptovalute operare negli Stati Uniti. “Altrimenti lo faranno altri paesi”, ha avvisato a inizio mese in Wisconsin.
La mossa di Trump potrebbe dare un impulso al settore delle criptovalute, che ha bisogno di un quadro normativo chiaro e stabile per crescere e svilupparsi. Tuttavia, l’atteggiamento di Trump nei confronti delle criptovalute è stato finora contraddittorio e la sua promessa di licenziare Gensler potrebbe essere un segnale di un approccio poco ortodosso alla regolamentazione.
Un cambio di rotta inaspettato
L’improvvisa conversione di Trump al Bitcoin è un evento inaspettato, che solleva interrogativi sulla sua reale intenzione di sostenere il settore delle criptovalute. La sua storia di critiche feroci nei confronti del Bitcoin e la sua promessa di licenziare Gensler, un esperto del settore, suggeriscono che la sua posizione potrebbe essere motivata da una strategia politica più che da una convinzione profonda. Tuttavia, l’impatto della sua dichiarazione sul mercato delle criptovalute è stato significativo, con il prezzo del Bitcoin che ha subito un rialzo. Sarà interessante osservare come si evolverà la situazione e se la promessa di Trump di fare degli Stati Uniti la “cripto capitale del mondo” si concretizzerà.