Inchiesta sulla corruzione in Liguria: Toti verso le dimissioni?
L’inchiesta sulla corruzione che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è alle battute finali. Sembra sempre più probabile che il governatore presenti le sue dimissioni nei prossimi giorni, una mossa che gli consentirebbe di chiedere la revoca degli arresti domiciliari. Se venisse scarcerato, potrebbe “bruciare” una eventuale richiesta di giudizio immediato da parte della Procura.
Oggi sono stati sentiti gli ultimi testimoni nell’ambito dell’inchiesta, e si prevede che l’analisi forense dei telefonini e dei dispositivi sequestrati quasi tre mesi fa si concluda a breve. A questo punto, la procura dovrà valutare il da farsi per Toti, l’imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. La decisione, però, non potrà arrivare prima di martedì, visto che lunedì scadono i termini per il governatore per presentare un eventuale ricorso al Riesame per la seconda custodia cautelare. Giovedì scorso, infatti, Toti ha ricevuto una nuova ordinanza per finanziamento illecito.
La vicenda riguarda gli spot elettorali passati sul maxi schermo di Terrazza Colombo (di proprietà dell’ex senatore Maurizio Rossi, editore di Primocanale) e pagati da Esselunga in cambio della velocizzazione delle pratiche per l’apertura di nuovi supermercati in regione.
Ultimi testimoni sentiti in procura
Oggi sono stati sentiti Giorgio Sacchi, amministratore di Punta dell’Olmo spa, la società che sta costruendo il complesso edilizio per cui gli Spinelli volevano mettere le mani sopra la spiaggia libera, e Paolo Gaggero, avvocato dello studio “Quaglia Gaggero”, referente per le questioni legali di Punta dell’Olmo. L’ultima persona informata dei fatti che è comparsa davanti al pm Luca Monteverde, titolare dell’inchiesta insieme al collega Federico Manotti, è stato Alessandro Croce, vice direttore generale Territorio della Regione Liguria. Croce è stato sentito nell’ambito del filone di inchiesta su Esselunga e per Punta dell’Olmo.
Considerazioni personali
L’inchiesta sulla corruzione in Liguria è un caso che solleva gravi preoccupazioni per la trasparenza e la legalità nella gestione della cosa pubblica. Le accuse di finanziamento illecito e di favoritismo nei confronti di alcune imprese sono estremamente serie. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che si accerti la verità. La possibile dimissione di Toti, se confermata, potrebbe complicare ulteriormente la situazione, ma è importante che la Procura proceda con la massima attenzione e imparzialità, garantendo un processo equo e trasparente.