Un viaggio di rinascita nel mondo del circo
“Gli ostacoli ai nostri sogni spesso sono dentro di noi”. Con questa frase, il regista Pier Paolo Paganelli rivela il cuore pulsante del film “Incanto”, una produzione Propaganda Italia con Rai Cinema in coproduzione con Potemkino. La storia di Margot, una bambina orfana, si intreccia con il mondo magico del circo, diventando un viaggio di rinascita e di scoperta di sé.
Margot, privata dell’affetto materno e con il padre costretto a lottare per offrirle un futuro dignitoso, si ritrova in un orfanotrofio. Il dolore e la solitudine la portano a chiudersi in se stessa, perdendo la voce. Ma un incontro inaspettato con il circo, un mondo ammantato di magia e di fascino, le permetterà di riscoprire la propria identità e di riemergere dalla tristezza che la avvolgeva.
Il circo, in contrapposizione con l’orfanotrofio, diventa il luogo della speranza, un mondo dove la fantasia e la meraviglia prendono il sopravvento, offrendo a Margot la possibilità di ricominciare a vivere e a sognare.
Un film corale con un messaggio universale
“Incanto” non è solo la storia di Margot, ma un film corale che tocca le corde dell’animo di ogni spettatore, a prescindere dall’età. La favola, frutto della creatività di Jacopo Del Giudice, Davide Rossetti e Pier Paolo Paganelli, è un viaggio introspettivo che invita a riflettere sui propri limiti e sulle proprie paure, e a trovare la forza di superarli.
Il regista Pier Paolo Paganelli, durante la presentazione del film ai giovani giurati del Giffoni Film Festival, ha rivelato come la genesi di “Incanto” sia strettamente connessa alle sue esperienze di vita, in particolare a quelle della moglie. Un desiderio di far sognare, di trasmettere un messaggio di speranza e di rinascita, che si traduce in un film che tocca il cuore e lascia un segno indelebile nello spettatore.
Un cast che incarna i valori del film
Il cast di “Incanto” è composto da attori di talento che incarnano i valori del film. Zackari Delmas, nel ruolo di un giovane aiutante del personaggio di Stefano Pesce, l’uomo cannone, porta un messaggio fondamentale per i giurati: “è importante essere stessi”.
Stefano Pesce, che ritorna a Giffoni dopo anni, interpreta un ruolo che è una metafora di come andare oltre i propri limiti, un invito a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Il suo personaggio, l’uomo cannone, rappresenta la forza di volontà e la capacità di superare i propri limiti.
Giuseppe Squillaci, Vfx supervisor, ha lavorato con maestria agli effetti speciali che hanno dato vita al mondo magico del circo, mostrando i due lati della magia, quello buono e quello cattivo, come nella vita stessa.
Un film che invita alla speranza e alla scoperta di sé
“Incanto” è un film che ci invita a guardare dentro di noi, a scoprire la nostra vera natura e a trovare la forza di superare gli ostacoli che la vita ci pone. Il messaggio di speranza e di rinascita che il film trasmette è universale e tocca il cuore di ogni spettatore, ricordandoci che anche nei momenti più bui, la luce della speranza può sempre brillare.