La bocciatura della mozione di solidarietà
Il Consiglio Comunale di Trieste ha bocciato una mozione di solidarietà al giornalista Andrea Joly, aggredito da cinque neofascisti di CasaPound a Torino, mentre svolgeva il suo lavoro. La mozione, sottoscritta da tutte le forze di Centro-sinistra, è stata definita “tecnicamente inammissibile” dal Presidente Panteca, il quale ha ritenuto che non fosse “inerente a fatti d’interesse per la città”.
La consigliera Alessandra Richetti (M5S), prima firmataria della mozione, ha definito la decisione “un gesto inaccettabile” e un “palese atto di censura” su un tema che “sembra dar fastidio”. Richetti ha sottolineato l’importanza che ogni città ripudi pubblicamente episodi di violenza come questo, e che il Consiglio si impegni a difendere il diritto e la libertà di informazione.
La critica alla decisione e la condanna delle violenze
Richetti ha inoltre criticato la decisione del Consiglio, affermando che in altre occasioni sono state accolte mozioni urgenti su temi internazionali. Ha concluso sostenendo che “qui ci si nasconde dietro un dito per non dover dichiarare pubblicamente in Consiglio l’ignominia e la gravità di violenze che non sono una responsabilità di singoli estremisti neofascisti, ma sembrano il modus operandi di CasaPound”.
La mozione bocciata non si limitava a esprimere solidarietà al giornalista aggredito, ma chiedeva anche la pubblica condanna dell’aggressione e l’impegno del Consiglio a difendere il diritto e la libertà di informazione. La decisione del Consiglio di Trieste ha suscitato reazioni negative da parte di diversi esponenti politici e giornalisti, che hanno condannato la censura e ribadito l’importanza della libertà di stampa.
L’importanza della libertà di stampa e la condanna della violenza
La decisione del Consiglio Comunale di Trieste di bocciare la mozione di solidarietà al giornalista Andrea Joly è un atto grave che mette in discussione la libertà di stampa e il diritto di cronaca. L’aggressione subita dal giornalista, perpetrata da cinque neofascisti di CasaPound, è un atto di violenza inaccettabile che non può essere minimizzato o ignorato. È fondamentale che le istituzioni pubbliche condannino con fermezza questo tipo di episodi e si impegnino a tutelare il diritto di informazione.