La casa di Pasolini a Ponte Mammolo diventa un centro culturale
L’appartamento di via Giovanni Tagliere 3 a Roma, dove Pier Paolo Pasolini visse tra il 1951 e il 1954 e scrisse il suo primo romanzo, ‘Ragazzi di vita’, è stato donato allo Stato. Il produttore cinematografico e televisivo Pietro Valsecchi, che l’aveva acquistato all’asta dopo le polemiche per la sua messa in vendita, ha firmato l’atto di donazione con il direttore generale Musei, Massimo Osanna, alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano e del sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi.
L’immobile, situato nel quartiere di Ponte Mammolo, non lontano dal carcere di Rebibbia, sarà assegnato all’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della Città di Roma e diventerà un centro culturale e residenza per giovani artisti. L’obiettivo è quello di creare un luogo di incontro e di sviluppo della creatività, un “faro” per i giovani che vogliono dedicarsi all’arte, alla poesia e alla cultura in tutte le sue forme.
Un progetto per la cultura nelle periferie
Il ministro Sangiuliano ha sottolineato l’importanza di questo progetto, ricordando che Pasolini ha sempre lavorato sulle periferie urbane e ha saputo trasmettere un’atmosfera e un clima particolare. Il ministero si impegna a utilizzare questo immobile per farne un centro che ospiti i giovani e ricordi la figura del grande scrittore e poeta.
Il direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha affermato che l’appartamento avrà “una funzione più innovativa di hub culturale e luogo di sviluppo della creatività” e che si avvierà un “progetto di tipo corale, che coinvolga attivamente il territorio”.
Un faro per i giovani nelle periferie
Il produttore Pietro Valsecchi ha espresso la speranza che la casa di Pasolini diventi un “faro e un punto di creazione per i giovani, là dove non c’è cultura, in queste terre ormai desolate, queste periferiche che sono ormai diventate terre di nessuno”.
Valsecchi ha aggiunto che “ci vorrebbero forse dieci, cento case di Pasolini che diventino centri di cultura nelle periferie”.
Un’iniziativa lodevole
La trasformazione dell’appartamento di Pasolini in un centro culturale per giovani artisti è un’iniziativa lodevole che dimostra l’impegno del ministero della Cultura per la promozione della cultura e l’inclusione sociale. L’idea di creare un luogo di incontro e di sviluppo della creatività nelle periferie, dove spesso la cultura è scarsa, è un’idea innovativa e promettente. Spero che questo progetto possa essere un esempio per altre iniziative simili in tutta Italia.