La casa di Pasolini a Ponte Mammolo diventa un centro culturale
L’appartamento in cui Pier Paolo Pasolini visse e scrisse il suo primo romanzo, “Ragazzi di vita”, è stato donato allo Stato e diventerà un centro culturale per giovani artisti. La casa di via Giovanni Tagliere 3, nel quartiere di Ponte Mammolo a Roma, era stata messa in vendita nel 2019 dopo il fallimento del Gruppo Bonifaci Srl, che ne era proprietario. Il produttore cinematografico e televisivo Pietro Valsecchi, che l’aveva acquistata all’asta, ha deciso di donarla al ministero della Cultura.
L’atto di donazione è stato firmato oggi dal produttore e, nelle veci del ministero, dal direttore generale Musei, Massimo Osanna, alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano e del sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. L’immobile sarà assegnato all’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della Città di Roma e diventerà un centro culturale e residenza per giovani artisti.
Un centro per la creatività e la cultura
Il ministro Sangiuliano ha commentato l’iniziativa sottolineando l’importanza di Pasolini come “poeta delle periferie urbane” e la necessità di utilizzare l’immobile per “farne un centro in grado di ospitare i giovani che vogliono praticare arte, la poesia, la cultura in tutte le sue articolazioni e ricordare in questo modo la figura del grande Pasolini”.
Il direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha aggiunto che l’appartamento avrà “una funzione più innovativa di hub culturale e luogo di sviluppo della creatività” e che si lavorerà ad “un progetto di tipo corale, che coinvolga attivamente il territorio”.
Un faro di cultura nelle periferie
Il produttore Pietro Valsecchi ha espresso il suo desiderio di vedere la casa di Pasolini diventare “un faro e un punto di creazione per i giovani, là dove non c’è cultura, in queste terre ormai desolate, queste periferiche che sono ormai diventate terre di nessuno”.
Valsecchi ha concluso la sua dichiarazione auspicando che “ci vorrebbero forse dieci, cento case di Pasolini che diventino centri di cultura nelle periferie”.
Un’iniziativa lodevole
La donazione della casa di Pasolini e la sua trasformazione in un centro culturale per giovani artisti è un’iniziativa lodevole. La scelta di dedicare questo luogo alla creatività e alla cultura, in particolare nelle periferie, è un segno di attenzione verso i giovani e un modo per onorare la memoria di uno dei più grandi scrittori italiani del XX secolo. Spero che questo progetto possa contribuire a far crescere nuove generazioni di artisti e a dare voce a chi vive nelle periferie, ispirandosi all’eredità di Pasolini.