Un’estate da record per il turismo italiano
L’Italia si appresta a vivere un’estate da record per il turismo, con oltre 18,2 milioni di arrivi previsti ad agosto, in crescita del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le presenze turistiche complessive dovrebbero raggiungere gli 85,6 milioni, con un incremento dello 0,8%. A trainare la crescita è soprattutto il mercato estero, con oltre 8,8 milioni di stranieri in arrivo, in aumento dell’8,0%.
La spesa per consumi turistici è stimata in 18,8 miliardi di euro, con un aumento del 4,7%. Tra i paesi più attratti dall’Italia, secondo l’indagine di Demoskopika, spiccano la Germania, gli Stati Uniti, il Regno Unito, i Paesi Bassi, la Francia, la Svizzera e l’Austria.
Questi dati positivi evidenziano la forte attrattività del Belpaese per i turisti internazionali, che apprezzano la bellezza del territorio, la ricchezza culturale e la gastronomia italiana.
L’inflazione turistica resta un problema
Nonostante il boom di arrivi, l’inflazione turistica resta un problema. A giugno 2024, il tasso di inflazione turistica ha registrato un aumento dell’1,2% su base mensile e del 3,6% su base annua. L’incremento è dovuto principalmente ai servizi ricettivi e di ristorazione, che assorbono l’86% dell’aumento tendenziale dei prezzi.
Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, ha sottolineato la necessità di tenere sotto controllo l’inflazione turistica, che è quasi cinque volte più alta rispetto a quella generale. Tuttavia, rispetto alle principali destinazioni turistiche europee, l’Italia presenta un tasso di inflazione turistica tra i più bassi, con un incremento del 3,9% su base annua. Il Belpaese si colloca al quarto posto tra le destinazioni “meno inflazionate”, preceduto solo da Svezia, Francia e Portogallo.
Proposte per contrastare l’inflazione turistica
Per contrastare l’inflazione turistica, Raffaele Rio ha proposto l’istituzione di un “Tourism Prime Day”, da promuovere due volte l’anno, con sconti significativi su viaggi, alloggi e attività turistiche per 48 ore. L’obiettivo sarebbe quello di stimolare la domanda durante la bassa stagione, distribuire meglio i flussi turistici durante l’anno e rendere il turismo più accessibile.
L’evento, che coinvolgerebbe piattaforme di prenotazione, compagnie aeree, hotel e attrazioni, potrebbe creare un’esperienza di acquisto unica e urgente. Inoltre, l’iniziativa potrebbe contribuire ad alimentare la reputazione delle destinazioni cosiddette “minori” e ridurre l’inflazione del settore, con un impatto stimato tra lo 0,2% e l’1% sull’inflazione annua.
Un’opportunità per il turismo italiano
Il boom di arrivi turistici rappresenta un’opportunità per l’Italia, ma è fondamentale che il settore turistico si adatti alle nuove sfide, come la sostenibilità ambientale e la lotta all’inflazione. L’iniziativa del “Tourism Prime Day” potrebbe essere un passo nella giusta direzione per rendere il turismo italiano più accessibile e competitivo.