Condanna a 30 anni per l’omicidio del poliziotto Attianese
Il gup di Napoli, Rosamaria De Lellis, ha condannato a 30 anni di reclusione Salvatore Allard, imputato al processo con il rito abbreviato per l’omicidio volontario pluriaggravato del poliziotto Domenico Attianese. L’agente fu ucciso il 22 ottobre 1986 mentre tentava di sventare una rapina alla gioielleria Romanelli nel quartiere Pianura di Napoli. La sentenza ha accolto le richieste del pm Maurizio De Marco, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna a trent’anni di carcere.
Il dolore della famiglia
La sentenza è stata accolta tra le lacrime della figlia Carla e della moglie della vittima. La famiglia Attianese ha dovuto attendere oltre 37 anni per ottenere giustizia per la morte del poliziotto, un sacrificio che ha segnato profondamente la loro vita.
Un delitto che ha sconvolto Napoli
L’omicidio del poliziotto Attianese ha sconvolto la città di Napoli, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e sulla lotta alla criminalità organizzata. La vicenda ha evidenziato il coraggio e l’abnegazione degli agenti di polizia che ogni giorno si mettono in gioco per la sicurezza dei cittadini.
La giustizia dopo 37 anni
La condanna a 30 anni di reclusione per Salvatore Allard segna un momento importante per la giustizia e per la famiglia Attianese. Dopo 37 anni di attesa, la sentenza rappresenta un passo avanti nella lotta contro la criminalità e un riconoscimento del sacrificio del poliziotto Domenico Attianese. Tuttavia, la giustizia non può cancellare il dolore della famiglia e la perdita di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità.