L’aggressione e le indagini
Il cerchio si è chiuso intorno ai militanti di CasaPound accusati di aver aggredito a Torino il giornalista della Stampa Andrea Joly. L’aggressione, avvenuta sabato scorso, è stata motivata dalla presunta colpa del giornalista di fotografare e filmare la festa per i sedici anni del circolo Asso di Bastoni.
Dopo l’aggressione, la polizia ha identificato due torinesi, Maurizio Galiano e Euclide Rigato. In seguito, sono stati individuati anche Igor Bosonin, già candidato della Lega a Ivrea, e Marco Berra di Cuneo.
Questa mattina, la Digos ha perquisito le abitazioni dei quattro e il circolo Asso di Bastoni, sequestrando gli indumenti indossati dai presunti aggressori durante l’aggressione. Gli abiti, ripresi dai video di Joly, dei residenti e dalle telecamere della zona, hanno permesso di identificare i componenti del gruppo.
I quattro sono accusati di lesioni personali aggravate dai futili motivi, dal numero di persone e dall’avere agito per commettere il reato di violenza privata.
La risposta di CasaPound
CasaPound Italia ha commentato le perquisizioni definendole uno spreco di soldi pubblici e ha espresso il suo sostegno agli indagati, dichiarando la propria intenzione di difendersi in tutte le sedi e di dimostrare la propria versione dei fatti.
Il gruppo ha sottolineato di non sapere se esista un referto medico e di quanti giorni di prognosi si stia parlando, ma ha evidenziato che il giornalista ha ripreso a lavorare e a rilasciare interviste il giorno dopo l’aggressione.
CasaPound ha espresso la volontà di evitare un clima di tensione e odio, dichiarando che non si lascerà intimidire da azioni repressive.
La reazione del mondo giornalistico e le associazioni
In risposta all’aggressione, Ordine dei giornalisti e sindacato del Piemonte, Cgil, Anpi e altre associazioni locali hanno organizzato un presidio sotto la prefettura a Torino dove era presente Joly.
Il giornalista ha dichiarato di stare bene e di continuare a fare il lavoro che ama.
La libertà di stampa e l’aggressione
L’aggressione a un giornalista mentre svolge il suo lavoro è un atto grave che mina la libertà di stampa e il diritto di cronaca. È importante che le autorità facciano luce su questo episodio e garantiscano la sicurezza dei giornalisti che svolgono il loro lavoro in modo responsabile e professionale.