Processo per l’alluvione di Senigallia del 2014
Il gup di L’Aquila, Marco Billi, ha rinviato a giudizio otto imputati per inondazione colposa in relazione all’alluvione che colpì Senigallia il 3 maggio 2014. L’unico reato non prescritto nel lungo iter giudiziario, che ha visto il procedimento trasferito da Ancona all’Aquila a causa del coinvolgimento di un magistrato tra i danneggiati, è l’inondazione colposa.
Tra gli imputati figurano due ex sindaci di Senigallia, Maurizio Mangialardi e Luana Angeloni, il comandante dei vigili urbani Flavio Brunaccioni, Gianni Roccato dell’ufficio tecnico del Comune, l’ex dirigente della Provincia Massimo Sbriscia, il presidente dell’Autorità di bacino Mario Smargiasso, l’ingegnere Alessandro Mancinelli, consulente del Comune, e Libero Principi, funzionario Lavori pubblici della Regione.
La prima udienza si terrà presso il tribunale dell’Aquila il 10 ottobre 2023. Il gup ha preso la decisione dopo un’udienza fiume di otto ore, durante la quale gli avvocati di difesa hanno concluso le loro arringhe.
La presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministero degli Interni sono stati estromessi come responsabili civili, mentre il Comune di Senigallia, la Provincia di Ancona e la Regione Marche sono stati ammessi come responsabili civili.
Inizialmente, i capi di accusa erano più numerosi, comprendendo omicidio colposo, lesioni, omissione di atti di ufficio e falso, ma si sono prescritti. L’inondazione colposa si prescriverà nel 2029.
Il disastro del 2014 e le conseguenze
Il 3 maggio 2014, l’acqua e il fango del fiume Misa si riversarono sulle strade, nelle case e nelle aziende di Senigallia e del suo hinterland, causando quattro morti e ingenti danni.
A otto anni di distanza, il 15 settembre 2022, Senigallia e l’hinterland sono stati nuovamente colpiti duramente da un’altra alluvione. Sono in corso due procedimenti penali in relazione a questi eventi.
Un lungo iter giudiziario e la ricerca di responsabilità
Il processo per l’alluvione di Senigallia del 2014 è stato un iter lungo e complesso, con numerosi capi di accusa iniziali che si sono prescritti. La decisione del gup di rinviare a giudizio gli otto imputati per inondazione colposa segna un passo importante nella ricerca di responsabilità per la tragedia che ha colpito la città.
Il processo, che si terrà all’Aquila, sarà un’occasione per fare luce sulle cause dell’alluvione e per valutare se le azioni o le omissioni degli imputati abbiano contribuito al disastro. Sarà importante che il processo si svolga in modo equo e imparziale, garantendo il diritto di difesa a tutti gli imputati.