Un divario generazionale nell’utilizzo dell’IA
Secondo il quarto Rapporto Ital Communications-Iisfa sull’Intelligenza Artificiale in Italia, presentato al Senato e realizzato in collaborazione con l’Istituto Piepoli e Assocomunicatori, quasi un italiano su tre (il 31%) non ha mai utilizzato tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Questo dato evidenzia un divario generazionale significativo, con gli ultra 54enni che si dimostrano più restii all’adozione di queste tecnologie (il 43%).
Nonostante questo, la metà di coloro che attualmente non utilizzano l’IA dichiara di avere intenzione di farlo in futuro. Questo suggerisce un potenziale di crescita nell’utilizzo di queste tecnologie, soprattutto tra le fasce d’età più anziane.
L’utilizzo dell’IA in Italia: una panoramica
Il rapporto evidenzia che il 69% degli italiani utilizza attualmente qualche tipo di tecnologia o applicativo basato sull’IA. La diffusione è quasi totale tra i giovani (83%), mentre diminuisce con l’aumentare dell’età.
Le tecnologie AI più utilizzate sono gli assistenti virtuali (53%) e le app di IA Generativa (circa il 30%). Questo indica che l’IA sta entrando nelle nostre vite in modo sempre più concreto, con applicazioni che vanno dalla gestione delle attività quotidiane all’intrattenimento e alla creatività.
L’importanza di colmare il divario generazionale
Il divario generazionale nell’utilizzo dell’IA è un fattore importante da considerare. È fondamentale promuovere l’inclusione digitale e l’alfabetizzazione digitale per garantire che tutti possano beneficiare dei vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale. Questo implica investire in programmi di formazione e sensibilizzazione, in particolare per le fasce d’età più anziane, per aiutarle a familiarizzare con le nuove tecnologie e a superare eventuali barriere o timori.