La fuga nel caos
Un’evasione rocambolesca è avvenuta ieri pomeriggio presso il carcere minorile di Casal del Marmo a Roma. Tre minorenni di nazionalità tunisina, approfittando del caos generato da una maxirissa tra cinquanta detenuti, hanno scavalcato il muro di cinta della struttura penitenziaria e sono fuggiti.
L’episodio si è verificato poco dopo le 17.30. Le autorità hanno immediatamente avviato un’intensa caccia agli evasi, con pattuglie di polizia, carabinieri e guardia di finanza impegnate in una ricerca capillare nella Capitale e non solo.
La ricerca e i ritrovamenti
Le foto dei fuggitivi sono state diffuse a tutte le forze dell’ordine e i loro volti sono stati inseriti nei database su scala nazionale e internazionale. La ricerca ha portato a due ritrovamenti in tempi relativamente brevi.
Il primo evaso è stato rintracciato a L’Aquila, come comunicato dal segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio. Il secondo è stato trovato a Roma, presso la stazione Termini, dai poliziotti del commissariato Viminale. Il 17enne si trova ora negli uffici della Polfer per il fotosegnalamento.
Un fuggitivo ancora a piede libero
Nonostante il rapido ritrovamento di due dei tre evasi, la ricerca continua per il terzo minorenne. Le autorità non hanno rilasciato ulteriori dettagli sulla sua identità o sulle sue possibili destinazioni, ma le indagini sono in corso per rintracciarlo e riportarlo in carcere.
L’evasione ha sollevato interrogativi sulla sicurezza del carcere minorile di Casal del Marmo. Le autorità dovranno analizzare le cause dell’episodio e adottare misure per prevenire future fughe.
Riflessioni sull’evasione
L’evasione dal carcere minorile di Casal del Marmo evidenzia la necessità di una costante attenzione alla sicurezza delle strutture penitenziarie, in particolare quelle che ospitano minorenni. È fondamentale garantire un ambiente sicuro e controllato per la rieducazione e la reinserzione sociale dei detenuti, evitando che situazioni di caos o di scarsa vigilanza possano essere sfruttate per evadere. La ricerca di soluzioni per migliorare la sicurezza delle carceri e la prevenzione di episodi come questo sono prioritarie per garantire la tutela della società e la rieducazione dei detenuti.