Presidio a Roma contro la chiusura dello stabilimento Jabil
Domani, i lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise saranno in presidio a Roma, davanti al Ministero per le Imprese e il Made in Italy (Mimit). La protesta è indetta per far sentire la loro voce mentre all’interno del ministero si terrà un tavolo di confronto tra i rappresentanti dell’azienda e i sindacati. L’obiettivo del tavolo è fare il punto sulla procedura di cessazione dell’attività avviata da Jabil, con una deadline fissata a marzo 2025. In quella data, la multinazionale americana prevede di abbandonare Marcianise e l’Italia.
Il “piano sociale” di Jabil e la proposta di cessione
Nei giorni scorsi, Jabil ha presentato il cosiddetto “piano sociale”, che contiene una proposta di soluzione alternativa ai licenziamenti e alla chiusura dello stabilimento. La proposta prevede la cessione dell’attività, del sito produttivo e dei 419 dipendenti, alla Tme Assembly Engineering Srl. La nuova società è stata costituita da Tme, un’azienda di Portico di Caserta, e da Invitalia, società del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La reazione dei lavoratori: “Solo Jabil sostituisce Jabil”
I lavoratori Jabil, però, hanno respinto con forza la proposta, ribadendo il loro motto: “Solo Jabil sostituisce Jabil”. I dipendenti si sono detti preoccupati per la proposta, ricordando le altre reindustrializzazioni realizzate da Jabil con aziende cui ha ceduto i suoi dipendenti, tutte fallite. Tra gli esempi citati dai lavoratori, ci sono i casi di Orefice Group e Softlab.
Le richieste dei sindacati e dei lavoratori
I delegati sindacali aziendali (Rsu) hanno rilasciato un comunicato in cui si legge che “nulla è fatto”, e che “ogni step di discussione sarà condiviso con l’intera platea dei lavoratori”. I sindacati e i lavoratori ritengono che l’unica soluzione sia la permanenza di Jabil a Marcianise, e che il sito possa essere rilanciato attraverso nuove commesse e misure a sostegno dell’azienda.
Il futuro dello stabilimento Jabil di Marcianise
La situazione dello stabilimento Jabil di Marcianise è un esempio di come la delocalizzazione e la ricerca del profitto possano avere un impatto negativo sulle comunità locali. Il futuro dello stabilimento e dei suoi dipendenti è incerto, e la protesta dei lavoratori è un segnale importante per le istituzioni e per l’azienda. È necessario trovare una soluzione che garantisca la continuità dell’attività e il mantenimento dei posti di lavoro.