Un cambio al vertice della Protezione Civile
Il governo ha deciso di sostituire il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio con Fabio Ciciliano, commissario straordinario per la riqualificazione di Caivano. La notizia è stata comunicata in Consiglio dei ministri da Nello Musumeci, ministro della Protezione civile, che ha svolto un’informativa a riguardo. La nomina avverrà con un decreto del presidente del Consiglio. La decisione ha suscitato critiche da parte del Pd, che la considera un cambio “immotivato” e dimostra come il governo Meloni continui “a perseguire logiche di appartenenza per istituzioni che richiederebbero solo preparazione e competenze”.
La fine di un’era per Curcio
Con questa nomina, si conclude la seconda esperienza di Fabrizio Curcio al vertice della Protezione civile. Il funzionario dello Stato, con una vasta esperienza maturata nei Vigili del fuoco e nel Dipartimento, ha gestito tutte le emergenze, dai terremoti alle alluvioni, nonché grandi eventi come il Giubileo del 2000 e il vertice Nato-Russia del 2003. Curcio era tornato al suo posto nel 2021, in piena pandemia Covid, dopo essersi dimesso nel 2017 per motivi personali. La decisione di rimuoverlo dall’incarico lo avrebbe colto di sorpresa, e non sembra ci fossero problemi di “coabitazione” con il ministro Musumeci.
Ciciliano: un profilo esperto
Il nuovo capo del Dipartimento, Fabio Ciciliano, è un napoletano di 52 anni, proveniente dai ranghi della Polizia di Stato. Ha maturato un’ampia esperienza nella gestione delle emergenze nazionali ed internazionali, partecipando a diverse missioni di soccorso ed assistenza alle popolazioni a seguito di terremoti, alluvioni, epidemie, emergenze radiologiche ed altri eventi catastrofici in Italia e all’estero. Ha fatto parte del Comitato tecnico scientifico istituito dal Governo per la gestione dell’emergenza pandemica da Covid. Ciciliano manterrà l’incarico di commissario per Caivano fino alla scadenza del mandato, quando verrà individuata una soluzione per continuare il progetto di contrasto al degrado nel Comune. Non è escluso che a quel punto a seguirlo sia direttamente la Protezione civile.
La scelta del governo
La scelta del governo di sostituire Curcio con Ciciliano è stata interpretata come un’ulteriore dimostrazione del controllo che il centrodestra sta esercitando sugli apparati della sicurezza e del soccorso. La nomina di Ciciliano, che gode della fiducia della premier Giorgia Meloni e del sottosegretario Alfredo Mantovano, è stata vista come un modo per rafforzare il controllo del governo sull’organizzazione della Protezione civile. La nomina è stata vista anche come un modo per premiare l’esperienza di Ciciliano nella gestione di Caivano, un territorio diventato simbolo di degrado e criminalità.
Un cambio di rotta per la Protezione Civile
La sostituzione di Curcio con Ciciliano rappresenta un cambio di rotta per la Protezione civile. La scelta di un commissario con esperienza nel contrasto al degrado e alla criminalità, piuttosto che un funzionario con esperienza nel campo delle emergenze, potrebbe indicare una nuova direzione per l’organizzazione. Sarà interessante vedere come Ciciliano gestirà il Dipartimento e come il governo si adopererà per affrontare le sfide future, sia in termini di emergenze naturali che di emergenze sociali.