Un viaggio nel cinema emergente e d’autore
La 21esima edizione delle Giornate degli Autori, sezione autonoma e indipendente promossa da Anac e 100autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre), si apre con un focus sull’attenzione “alle vite di persone che avanzano su un ipotetico filo sottile e fragile che attraversa il tumulto del mondo”, come sottolineato dalla direttrice artistica Gaia Furrer.
Le Giornate degli Autori si confermano un luogo di scoperta e incontro, dove si guarda al cinema emergente e d’autore, al “mondo in fiamme” che ci circonda, senza pregiudizi verso i generi. Un percorso aperto fuori concorso con il film Coppia aperta quasi spalancata diretto da Federica Di Giacomo, interpretato e prodotto da Chiara Francini, ispirato all’omonimo testo teatrale di Franca Rame e Dario Fo.
Tra gli eventi principali, l’omaggio che le Giornate insieme alla Sic e alla Mostra dedicano a Massimo Troisi per i 30 anni de Il postino di Michael Radford.
Taxi Monamour: una storia di due donne che affrontano la guerra e la malattia
Unico italiano tra i 10 titoli in competizione è Taxi Monamour di Ciro De Caro. Il film racconta la storia di Anna (Rosa Palasciano), in conflitto con se stessa e la propria famiglia, che affronta in solitudine la sua malattia, e Cristi (Yeva Sai), una giovane ucraina che fugge dalla guerra. Il loro incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà. “Per noi è un film bellissimo – aggiunge Furrer – libero e rigoroso, racconta di due equilibriste della vita, due donne diverse ma simili, entrambe sopraffatte da qualcosa di grande, la guerra e la malattia, che decidono di reagire alla gravità della loro vita.”
Altri film in competizione e eventi speciali
In gara fra gli altri, anche Sanatorium Under The Sign Of The Hour Glass, dei brillanti Fratelli Quay, mix di animazione in stop-motion e live-action ispirato all’omonimo racconto dello scrittore polacco Bruno Schulz e Selon Joy di Camille Lugan (già assistente alla regia di Jacques Audiard) sull’incontro tra Joy, un’orfana con una fede profonda e Andriy, un giovane che viene picchiato davanti a lei. Nel cast anche Asia Argento, in un’originale versione di diavolo. Film di chiusura fuori concorso Basileia di Isabella Torre.
Tra i viaggi (sei documentari e tre film di fiction) di Notti veneziane, la finestra off delle Giornate realizzata con Isola Edipo, dedicata al cinema italiano, si va da L’occhio della gallina di Antonietta De Lillo, racconto autobiografico della regista de Il resto di niente, che esplora il suo percorso di resistenza da autrice, fra muri e scontri (anche giudiziari) a Bosco grande di Giuseppe Schillaci, sulla storia del tatuatore palermitano Salvatore Spatola detto Sergione, che incarna il corpo del proprio quartiere.
Tra i protagonisti delle Giornate, con Isola Edipo, Patti Smith con il Soundwalk Collective, per vari appuntamenti che comprendono performance live e masterclass. Invece per il nuovo spazio di Confronti, ci saranno fra gli altri, Tahar Ben Jelloun e Marjane Satrapi alla quale andrà il premio “Le vie dell’immagine” assegnato con Cinematografo, e Nuova Accademia di Belle Arti. Tahar Ben Jelloun anche presidente, in preapertura del premio Bookciak, azione! organizzato con il Sngci “viene a ricordarci che senza la cultura un progetto per la pace non può esistere – sottolinea Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate – mentre Satrapi ci guiderà in una riflessione sulla creatività dentro e fuori l’Iran di oggi”. Si renderà omaggio, fra gli altri, con una mostra fotografica ad Andrea Purgatori (era stato presidente delle Giornate) al quale è anche intitolato il premio Siae e tra i vari appuntamenti, tornano i corti per il progetto di Miu Miu Women’s Tales. Il tutto in un’edizione dedicata alla storica curatrice del lavoro grafico per le Giornate, Maria Teresa Pizzetti.
Un’edizione dedicata al cinema emergente e alla diversità
La 21esima edizione delle Giornate degli Autori si presenta come un’occasione preziosa per scoprire nuovi talenti e nuove storie. La scelta di film come Taxi Monamour, che affronta temi delicati come la malattia e la guerra, e l’omaggio a Massimo Troisi con Il postino, dimostrano la volontà di esplorare il cinema in tutte le sue sfaccettature, con un occhio di riguardo per le opere che trattano temi sociali e di attualità.