Il trend della workation: lavorare in vacanza è sempre più diffuso
Una nuova ricerca internazionale condotta da Movchan Agency ha svelato un trend preoccupante: la workation, ovvero la tendenza a lavorare durante le vacanze, è in costante aumento. Il 39% dei lavoratori ammette di lavorare a volte mentre è in vacanza, mentre il 15% afferma di farlo frequentemente.
Questo fenomeno non riguarda solo i liberi professionisti o chi ha un lavoro precario, ma anche chi ha un lavoro dipendente con ferie retribuite. La ricerca evidenzia che la tecnologia e la cultura del ‘sempre attivo’ hanno un impatto significativo sul nostro tempo libero, portandoci a controllare la posta, rispondere alle e-mail e lavorare anche durante le vacanze.
Le motivazioni del lavoro in vacanza: amore per il lavoro, pressione del capo o paura di perdere il posto?
Le motivazioni che spingono i lavoratori a lavorare in vacanza sono diverse. Il 34% lo fa perché ama il proprio lavoro, ma il 26% lo fa perché il capo lo esige e il 29% teme di perdere il lavoro. Questa dipendenza dal lavoro può avere conseguenze negative sulla salute mentale e fisica dei lavoratori.
Il 70% dei lavoratori che lavora in vacanza ha avuto problemi di salute mentale come burnout e depressione, mentre il 66% ha avuto problemi di salute fisica come mal di testa e dolore cronico. Inoltre, il 28% ammette di aver litigato con il proprio partner a causa del lavoro in vacanza.
L’impatto della tecnologia e la cultura del ‘sempre attivo’
La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel fenomeno della workation. I dispositivi elettronici ci permettono di essere sempre connessi e di lavorare da qualsiasi luogo. Questo accesso costante al lavoro rende difficile disconnettersi e godersi il tempo libero.
La cultura del ‘sempre attivo’ contribuisce a questa tendenza, spingendoci a sentirci in dovere di rispondere alle e-mail, alle chiamate e alle richieste dei colleghi anche durante le vacanze. Questo atteggiamento mina il riposo e la rigenerazione, con conseguenze negative sulla salute e sul benessere.
Le professioni più colpite dal fenomeno della workation
Un recente sondaggio svolto su oltre 20.000 lavoratori da Fishbowl di Glassdoor ha rivelato che gli insegnanti e gli avvocati sono tra le professioni più colpite dal fenomeno della workation. Il 73% degli insegnanti e il 71% degli avvocati dichiara di non disconnettersi mai completamente dal lavoro, anche durante le vacanze.
Questo fenomeno non riguarda solo chi ha un lavoro dipendente, ma anche gli over 45enni e i giovani tra i 21 e i 25 anni. Il 65% degli over 45enni e il 47% dei giovani tra i 21 e i 25 anni ammette di non riuscire a disconnettersi completamente dal lavoro durante le vacanze.
Come riposarsi in vacanza e stare alla larga dagli impegni professionali
Per contrastare il fenomeno della workation e godersi appieno le vacanze, è fondamentale imparare a disconnettersi dal lavoro e a dedicarsi al riposo e al benessere. Alessandro Da Col, top voice di LinkedIn, mindset ed executive coach, offre sei suggerimenti per riposarsi in vacanza e stare alla larga dagli impegni professionali:
- Organizzare il lavoro prima di andare in vacanza
- Stabilisci confini chiari tra lavoro e tempo libero
- Disconnettersi dai dispositivi tecnologici
- Programma attività piacevoli
- Coltiva relazioni
- Pratica la Mindfulness
Riformulare il concetto di vacanza come ‘riposo produttivo’
Secondo Alessandro Da Col, è importante riformulare il concetto di vacanza come ‘riposo produttivo’. Questo significa riconoscere che il riposo è essenziale per la produttività a lungo termine e non sentirsi in colpa per il tempo libero.
Riuscire a disconnettersi completamente dal lavoro durante le ferie è fondamentale per tornare rigenerati e pronti ad affrontare nuove sfide. Il riposo non è un lusso, ma una necessità per il nostro benessere e la nostra produttività.
Il futuro del lavoro e la necessità di un equilibrio tra lavoro e vita privata
Il fenomeno della workation solleva importanti questioni sul futuro del lavoro e sulla necessità di un equilibrio tra lavoro e vita privata. La tecnologia ha sicuramente reso il lavoro più flessibile e accessibile, ma è importante imparare a usarla in modo consapevole per non compromettere il nostro benessere e la nostra salute mentale e fisica. Dobbiamo imparare a disconnetterci dal lavoro e a dedicarci al riposo e alle relazioni personali, per tornare al lavoro rigenerati e pronti ad affrontare nuove sfide.