Condanna per i fratelli Leonardi e altri imputati
Il Tribunale di Catania ha emesso una sentenza pesante nei confronti di Antonello e Salvatore Leonardi, titolari della Sicula Trasporti, condannandoli rispettivamente a undici anni e nove mesi e otto anni e otto mesi di reclusione. Il processo, nato da indagini della Guardia di finanza che nel 2020 portarono all’amministrazione giudiziaria della società, ha riguardato la gestione della discarica di contrada Coda Volpe, impianto TMB (trattamento meccanico biologico) che nelle scorse settimane ha chiuso, mettendo in crisi il sistema di conferimento di indifferenziata per 200 Comuni siciliani.
Oltre ai fratelli Leonardi, sono stati condannati anche altri imputati: Francesco e Nicola Guercio (due anni ciascuno), Vincenzo Liuzzo (funzionario dell’Arpa, sette anni), Marco Morabito (dipendente di Sicula Trasporti, quattro anni e sei mesi), Giovanni Orazio Messina (consulente, tre anni e due mesi), e Giancarlo Panarello (un anno e sei mesi, pena sospesa, assolto da un capo di imputazione).
Reati contestati e confisca delle società
I reati contestati nel processo sono stati associazione per delinquere, traffico di rifiuti, corruzione, frode nelle pubbliche forniture e getto pericoloso di cose. Il Tribunale ha comminato sanzioni maggiori di quelle richieste dalla Procura, che aveva sollecitato 10 anni per Antonello Leonardi e otto per suo fratello Salvatore.
La sentenza dispone anche la confisca delle società coinvolte: Sicula Trasporti (700.000 euro), Sicula Compost (700.000 euro), Gesac (150.000 euro), Immobiliare Leonhouse (80.000 euro), Eta Service (80.000 euro). Il Tribunale ha escluso la responsabilità della Edile Sud e condannato alcuni degli imputati al risarcimento delle parti civili costituite nel processo: i Comuni di Catania, Lentini e Carlentini, il ministero dell’Ambiente, Arpa Sicilia e l’associazione Rifiuti Zero Sicilia.
Illecito smaltimento di rifiuti e gestione della discarica
Secondo l’accusa, sostenuta dalla Procura di Catania, su indagini delle Fiamme gialle, è emerso “un perdurante e sistematico illecito smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da oltre 200 Comuni siciliani” e una gestione della discarica “orientata all’esclusivo perseguimento di utili attraverso il mantenimento delle convenzioni con gli Enti locali pur non essendo gli impianti nelle condizioni di poter più adempiere alle prescrizioni fissate dalle autorizzazioni amministrative”.
Implicazioni per il sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia
La sentenza del Tribunale di Catania ha un impatto significativo sul sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia. La chiusura dell’impianto TMB della discarica di Coda Volpe ha creato una grave crisi nel conferimento dei rifiuti per 200 Comuni siciliani. Le condanne inflitte ai fratelli Leonardi e agli altri imputati dimostrano la gravità delle violazioni commesse e la necessità di un controllo più rigoroso nella gestione degli impianti di smaltimento dei rifiuti.