Salvataggi e Intimidazioni
La nave di soccorso Sea Eye 4 ha effettuato tre operazioni di salvataggio in mare, portando a bordo un totale di 31 migranti che si trovavano su imbarcazioni in difficoltà. Durante uno di questi interventi, la ong tedesca ha denunciato un episodio di intimidazione da parte della cosiddetta guardia costiera libica. Secondo la Sea Eye, la guardia costiera ha dato fuoco alla barca vuota dopo il salvataggio e ha circondato la nave due volte a sirene spiegate. La ong ha affermato che la guardia costiera ha chiesto alla Sea Eye 4 di lasciare la zona, nonostante non abbia l’autorità legale di farlo in acque internazionali, e ha seguito la nave per un lungo periodo. La Sea Eye ha definito queste azioni come una “chiara intenzione di intimidirci e di causare ulteriore sofferenza a persone già in una situazione vulnerabile”. La ong ha sottolineato che queste azioni non hanno nulla a che fare con l’assistenza alle persone in pericolo in mare.
Destinazione Ortona e Critiche alle Autorità
La Sea Eye 4 è stata assegnata al porto di Ortona (Chieti), che dovrebbe raggiungere sabato sera. La ong ha lamentato questa decisione, sostenendo che le autorità italiane accettano che la Sea Eye 4 dovrà viaggiare a lungo e sarà assente dall’area operativa per giorni, in un momento in cui le sue capacità di salvataggio sono urgentemente necessarie. La Sea Eye ha espresso preoccupazione per la lunghezza del viaggio e per il fatto che la nave non sarà disponibile per i soccorsi in mare per un periodo prolungato.
Considerazioni
La vicenda della Sea Eye 4 evidenzia ancora una volta le difficoltà che le organizzazioni non governative incontrano nel loro lavoro di soccorso in mare. Le accuse di intimidazioni da parte della guardia costiera libica, se confermate, rappresentano una grave violazione del diritto internazionale e un ostacolo al salvataggio di vite umane. La decisione delle autorità italiane di assegnare un porto così lontano alla Sea Eye 4 solleva interrogativi sulla tempestività e l’efficacia del sistema di soccorso in mare. È fondamentale garantire che le organizzazioni non governative possano operare in sicurezza e in modo efficace, senza subire intimidazioni o ostacoli, per garantire il salvataggio di vite umane in mare.