Un’attesa di 43 anni finisce con la libertà
Dopo 43 anni di carcere, Sandra Hemme, una donna di 64 anni, ha finalmente riabbracciato la sua famiglia. Condannata all’ergastolo nel 1980 per l’omicidio della bibliotecaria Patricia Jeschke a St. Joseph, nel Missouri, Hemme è stata riconosciuta innocente da un giudice che ha definito il suo caso un “palese errore giudiziario”.
La liberazione di Hemme, che secondo l’Innocence Project è il detenuto innocente rimasto in carcere più a lungo nella storia giudiziaria degli Stati Uniti, è stata accolta con gioia dalla sua famiglia. In un parco, Hemme ha finalmente incontrato la sua nipotina, che aveva visto solo in fotografia.
Un processo pieno di incongruenze
Il giudice Ryan Horsman ha stabilito che nel processo del 1980 furono riportate dichiarazioni sconclusionate di Hemme alla polizia, raccolte mentre la donna era pesantemente sedata nella clinica psichiatrica dove era detenuta. Inoltre, furono ignorati indizi che puntavano verso un ex agente, Michael Holman, morto nel 2015, e altri elementi a discolpa della donna, elaborati dalla CIA e non fatti pervenire all’ufficio del procuratore.
La battaglia contro il procuratore generale
La liberazione di Hemme è stata ostacolata dal procuratore generale dello Stato, Andrew Bailey, che si oppone in via di principio ai ripensamenti giudiziari. Bailey, che punta alla rielezione in agosto, ha cercato di ritardare il rilascio evocando due condanne aggiuntive per violenze commesse da Hemme in carcere.
Di fronte all’opposizione di Bailey, il giudice Horsman ha minacciato di citarlo per disprezzo della corte. L’avvocato di Hemme, Sean O’Brien, ha commentato: “E’ stato facile mandare in carcere una persona innocente ed è molto più difficile di quanto dovrebbe essere farla uscire, fino al punto di ignorare le disposizioni di una corte. Non dovrebbe essere così difficile liberare una persona innocente.”
Un caso che solleva interrogativi sul sistema giudiziario
Il caso di Sandra Hemme solleva interrogativi sul sistema giudiziario americano e sulla difficoltà di rimediare agli errori giudiziari. La battaglia per la liberazione di Hemme è stata lunga e difficile, ma alla fine la verità è emersa.
La giustizia e la difficoltà di rimediare agli errori
Il caso di Sandra Hemme è un esempio lampante della fragilità del sistema giudiziario e della difficoltà di rimediare agli errori. Nonostante le prove schiaccianti della sua innocenza, Hemme ha dovuto lottare per 43 anni per ottenere la libertà. La determinazione del giudice Horsman e la tenacia dell’avvocato di Hemme sono state fondamentali per la sua liberazione, ma il caso evidenzia la necessità di una maggiore attenzione alla prevenzione degli errori giudiziari e di un sistema più efficiente per correggerli.