L’aggressione e le indagini
La Digos della Questura di Padova ha condotto un’indagine e perquisito le abitazioni di due militanti di “CasaPound Padova” con l’accusa di lesioni aggravate. L’episodio in questione risale al 2 febbraio scorso, quando alcuni attivisti del “Circolo Catai-Potere al Popolo” sono stati aggrediti mentre stavano affiggendo manifesti per il compleanno del loro circolo.
Le indagini, avviate in seguito alla denuncia di una delle vittime, hanno portato alla ricostruzione della dinamica dell’aggressione. Grazie all’ausilio delle telecamere di videosorveglianza, gli inquirenti hanno identificato un gruppo di una decina di giovani, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, come presunti aggressori. La ricostruzione dei fatti ha evidenziato che l’aggressione è avvenuta mentre gli attivisti del Circolo Catai stavano strappando i manifesti affissi poco prima da un gruppo di CasaPound, che pubblicizzavano la ricorrenza della giornata della memoria per le Vittime delle Foibe.
Durante l’aggressione, uno dei militanti di CasaPound ha colpito con un pugno al volto uno degli attivisti del Circolo Catai, mentre un altro lo ha scaraventato a terra e lo ha colpito con calci alla testa e al corpo. La vittima, una volta rialzatasi, ha notato che anche un suo amico era a terra, accerchiato dallo stesso gruppo. Gli aggressori si sono allontanati poco dopo.
Le vittime hanno riportato ferite giudicate guaribili tra i 7 e i 10 giorni.
L’ambiente dell’estrema destra padovana
Le indagini si sono concentrate sull’ambiente dell’estrema destra padovana, con l’obiettivo di identificare i responsabili dell’aggressione. La ricostruzione dei fatti ha evidenziato una dinamica conflittuale tra due gruppi politici con posizioni contrastanti. L’aggressione è avvenuta in un contesto di tensione politica, che ha visto il confronto tra attivisti del Circolo Catai, che si definiscono “di sinistra”, e militanti di CasaPound, che si identificano con l’estrema destra.
La perquisizione delle abitazioni dei due militanti di CasaPound rappresenta un passo significativo nell’indagine. Le autorità competenti stanno cercando di raccogliere elementi probatori per identificare i responsabili dell’aggressione e per chiarire le motivazioni che hanno portato all’episodio.
La violenza politica e il contesto sociale
L’aggressione ad attivisti politici è un evento grave che mette in discussione il diritto alla libertà di espressione e al confronto democratico. È importante sottolineare che la violenza non è mai una soluzione e che il dibattito politico deve avvenire in un contesto di rispetto reciproco e di dialogo costruttivo. La società civile ha il dovere di condannare ogni forma di violenza politica e di promuovere la cultura del dialogo e della tolleranza.