Le ricerche riprendono a Sinnai
I carabinieri della Compagnia di Iglesias, con l’ausilio dell’unità cinofila molecolare, sono tornati questa mattina a Sinnai, nel sud Sardegna, a ridosso della vecchia strada Orientale sarda, per riprendere le ricerche di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate da maggio. Le ricerche si sono concentrate sulla zona del torrente in secca, all’altezza del chilometro 35 della vecchia Orientale Sarda, in località San Priamo, dove erano stati trovati il bite dentale, il beauty, l’accappatoio e tracce di sangue su una roccia.
Il cane molecolare: uno strumento chiave nelle ricerche
L’unità cinofila molecolare, arrivata da Bologna, è stata impiegata in modo specifico per la ricerca di tracce di sangue e cadaveri. La presenza di un numero limitato di persone, solo pochi carabinieri e il conduttore del cane, è fondamentale per evitare di disturbare l’animale durante il suo lavoro.
Conferma degli accertamenti biologici
Gli accertamenti biologici del Ris, effettuati ieri sul sangue e sul bite, hanno confermato che entrambi appartengono a Francesca Deidda. Questi esami sono ripetibili anche dai periti di parte.
Interrogatorio di Sollai e ricorso al Riesame
Domani è fissato l’interrogatorio di Igor Sollai, il marito di Francesca Deidda, accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. L’uomo è difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba che, in attesa dell’interrogatorio, hanno presentato un ricorso al Tribunale del riesame per la modifica della misura restrittiva. L’udienza per il ricorso è fissata per il 23 novembre.
La ricerca della verità
Le ricerche di Francesca Deidda continuano con la speranza di trovare finalmente la verità sulla sua scomparsa. L’impiego del cane molecolare e gli accertamenti biologici del Ris rappresentano un passo avanti importante nelle indagini, ma la ricerca del corpo della donna rimane un obiettivo prioritario. L’interrogatorio di Sollai e il ricorso al Riesame potrebbero fornire ulteriori elementi per chiarire la vicenda.