Accuse di ‘borraccia incollata’ al Tour de France
Il Tour de France è stato teatro di una polemica accesa tra Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) al termine della 19ma tappa. Ciccone, decimo nella classifica generale, ha accusato Buitrago, 11mo, di aver utilizzato la tecnica della “borraccia incollata” per guadagnare velocità. La “borraccia incollata” è una tecnica che consiste nel ricevere la borraccia dalla propria ammiraglia per un tempo prolungato, sfruttando il vento e la spinta aerodinamica.
L’episodio è stato ripreso dalla tv australiana SBS Sport e riportato da L’Equipe. Ciccone, arrivato a 34 secondi da Buitrago, ha affrontato il colombiano dopo l’arrivo, dicendogli: “Ehi, eravamo in tre dietro di te. Abbiamo visto tutto. Con la bottiglia così (facendo il gesto per imitare la ‘borraccia incollata’, ndr). Non è corretto. Non è corretto, è il Tour de France”.
Buitrago ha risposto ironicamente: “L’ho imparato da te”.
La ‘borraccia incollata’: una pratica controversa
La “borraccia incollata” è una pratica controversa nel ciclismo. Alcuni la considerano una tattica lecita per sfruttare al meglio le condizioni aerodinamiche, mentre altri la vedono come una violazione del regolamento e un comportamento scorretto. Il regolamento del Tour de France non esplicitamente proibisce la “borraccia incollata”, ma l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha emanato una direttiva che invita i commissari di gara a vigilare su questa pratica e a intervenire in caso di abuso.
La polemica sollevata da Ciccone ha riacceso il dibattito sulla “borraccia incollata” e sulle diverse interpretazioni del regolamento. Il gesto di Ciccone, pur non essendo una denuncia formale, ha dimostrato la sua disapprovazione per la condotta di Buitrago e ha sollevato la questione della correttezza sportiva nel ciclismo.
Un episodio che alimenta la tensione
L’accusa di Ciccone ha alimentato la tensione in vista delle ultime tappe del Tour de France. L’episodio ha dimostrato come la competizione sia sempre più serrata e come anche le piccole tattiche possano fare la differenza. La “borraccia incollata” è solo uno degli esempi di come la ricerca del vantaggio competitivo possa spingere gli atleti al limite, a volte anche oltre i confini della correttezza sportiva.
La vicenda sarà sicuramente oggetto di discussione nei prossimi giorni, con i commissari di gara che dovranno valutare se l’azione di Buitrago meriti o meno un’azione disciplinare. La polemica sollevata da Ciccone ha dimostrato come la ricerca del successo nel ciclismo possa portare a situazioni controverse, con gli atleti che si spingono sempre più al limite per ottenere un vantaggio.
Considerazioni personali
L’episodio della “borraccia incollata” al Tour de France solleva un punto cruciale nel mondo dello sport: il confine tra tattica e scorrettezza. Se da un lato la ricerca del vantaggio competitivo è intrinseca allo sport, dall’altro è fondamentale che la competizione si svolga nel rispetto delle regole e dell’etica sportiva. La “borraccia incollata” è un esempio di come la sottile linea tra lecito e illecito possa essere difficile da definire, e come la pressione della competizione possa indurre gli atleti a comportamenti discutibili. È importante che le autorità sportive siano vigili e che i commissari di gara siano pronti a intervenire in caso di violazioni del regolamento, garantendo un’equa competizione e un’immagine sportiva pulita.