Sovraffollamento e disagio nel reparto Mediterraneo
La presidente di “Nessuno tocchi Caino”, Rita Bernardini, ha espresso preoccupazione per le condizioni del reparto Mediterraneo del carcere di Trapani, definendolo “completamente chiuso e sovraffollato”. La Bernardini ha visitato l’istituto insieme alla presidente della Camera penale di Marsala, l’avvocato Francesca Frusteri, e ha descritto un ambiente in cui i detenuti vivono in spazi angusti, con una limitata possibilità di uscire dalle celle.
Secondo la Bernardini, i detenuti del reparto Mediterraneo sono costretti a trascorrere 20 ore al giorno nelle celle, con solo due ore di aria al mattino e due al pomeriggio. Le celle sono piccole e fatiscenti, con bagni arrugginiti e senza aereazione. Le condizioni igieniche sono precarie, con acqua di colore marrone e la doccia disponibile solo ad orari specifici.
Anche gli spazi per il passeggio durante l’ora d’aria sono inadeguati, privi di ombra e con una sola attrezzatura a disposizione: un biliardino. La possibilità di accedere al campo sportivo è sospesa. La Bernardini ha sottolineato come le condizioni di detenzione siano “una vita davvero indecente”, soprattutto in considerazione del caldo estivo e dei problemi psicologici di molti detenuti.
Problemi di assistenza e relazioni familiari
La Bernardini ha segnalato la scarsità di assistenza medica, con lo psichiatra che visita l’istituto solo due volte al mese. I detenuti tossicodipendenti, inoltre, non hanno accesso al Sert. La presidente di “Nessuno tocchi Caino” ha anche evidenziato la difficoltà dei detenuti di mantenere rapporti con le famiglie, citando l’esempio di un detenuto a cui non è stato permesso di acquistare merendine per i figli durante un colloquio.
Sovraffollamento carcerario in Italia
La Bernardini ha denunciato il crescente sovraffollamento carcerario in Italia, con un aumento di 5.000 detenuti dall’insediamento dell’attuale governo. Il sovraffollamento supera il 130%, con picchi del 200% in istituti come San Vittore. La presidente ha sottolineato la carenza di personale della polizia penitenziaria, anche nel carcere di Trapani.
Il bilancio dei suicidi in carcere
La Bernardini ha ricordato che dall’inizio dell’anno si sono verificati 57 suicidi di detenuti e 6 di agenti della polizia penitenziaria, uno dei quali a Favignana. La presidente ha sottolineato l’importanza di ridurre il sovraffollamento carcerario per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e la sicurezza degli agenti.
Una situazione allarmante
La denuncia di Rita Bernardini evidenzia una situazione allarmante nel carcere di Trapani, con condizioni di sovraffollamento e disagio che mettono a rischio la salute fisica e mentale dei detenuti. La carenza di personale e di assistenza medica, unita alla difficoltà di mantenere rapporti con le famiglie, aggrava ulteriormente la situazione. È necessario un intervento urgente per migliorare le condizioni di detenzione e garantire il rispetto dei diritti umani dei detenuti.