Perquisizioni a Mazara del Vallo per trovare i covi di Messina Denaro
Le autorità stanno conducendo perquisizioni in un complesso residenziale a Mazara del Vallo (Trapani), nell’ambito delle indagini per individuare eventuali covi segreti utilizzati da Matteo Messina Denaro, il boss mafioso arrestato lo scorso gennaio. L’attività investigativa, svolta dalla polizia e dai carabinieri, rientra nelle indagini sulla rete dei fiancheggiatori del boss.
Il provvedimento è stato disposto dalla Dda di Palermo, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, sulla base di accertamenti dello Sco che hanno consentito di ricostruire gli spostamenti di Messina Denaro in quell’area nei mesi precedenti l’arresto. L’attenzione si è concentrata su un complesso residenziale in cui si ritiene che il boss abbia avuto la disponibilità di un immobile o di un eventuale “covo riservato” ancora non individuato.
La Dda ha disposto la perquisizione e il controllo di tutti i garage del complesso residenziale e una ispezione dei luoghi per verificare se alcune chiavi trovate al latitante e ai suoi fiancheggiatori aprano appartamenti e locali della struttura.
Le tracce che hanno portato gli investigatori al complesso residenziale
Sono state le chiavi trovate a Messina Denaro il giorno del suo arresto, l’analisi dei tabulati del suo cellulare e le immagini delle videocamere piazzate in diversi punti del Trapanese, la provincia in cui si sono per anni concentrate le indagini per la cattura dell’ex latitante, a portare gli investigatori al complesso residenziale di Mazara del Vallo, in via Castelvetrano 45/c che dall’alba carabinieri del Ros e polizia stanno perquisendo.
Dopo l’arresto del capomafia e dopo aver individuato l’Alfa con cui il boss ricercato si spostava, gli investigatori hanno ripassato al setaccio le riprese e analizzato le celle agganciate dal suo cellulare scoprendo che in una occasione il capomafia e la sua amante, Lorena Lanceri, attualmente detenuta e condannata a 13 anni per mafia, si erano dati appuntamento in un luogo vicino Mazara. Nelle immagini si vedono le loro auto attraversare la visuale di una videocamera e comparire sotto un altro occhio elettronico un’ora dopo.
Un elemento che ha spinto gli investigatori a pensare che i due si fossero dati appuntamento in un luogo tra le due telecamere. Sono così scattati gli accertamenti. La polizia, che aveva sequestrato le chiavi trovate al boss, ha scoperto inoltre che una apriva il cancello del residence di via Castelvetrano. Gli investigatori stanno ora tentando di verificare se tra le diverse altre chiavi sequestrate qualcuna apra appartamenti o garage del complesso immobiliare.
La ricerca di covi segreti
Dalla cattura del boss gli inquirenti hanno sempre avuto il sospetto che Messina Denaro avesse uno o più covi segreti, ancora mai rintracciati, in cui nascondeva documenti e computer. L’obiettivo dell’attività di oggi è proprio quello di individuarli.
L’importanza della ricerca di covi segreti
La ricerca di eventuali covi segreti utilizzati da Messina Denaro è un passo fondamentale per smantellare la rete di fiancheggiatori che ha supportato il boss per anni. L’individuazione di questi luoghi potrebbe portare alla scoperta di documenti e informazioni cruciali per le indagini, contribuendo a fare luce su eventuali connessioni con altri esponenti della mafia e a scoprire nuovi reati.