Un’Olimpiade in un mondo in crisi
L’Olimpiade di Parigi 2024 torna in Europa, dove è stata inventata e riscoperta dopo due millenni di oblio. Ma la trova come un campione vecchio e stanco, alla ricerca faticosa del colpo di classe di un tempo. Il mondo è cambiato, e la situazione geopolitica complessiva rende questi Giochi i più complicati organizzativamente e controversi filosoficamente di sempre.
La guerra in Ucraina, la Brexit e le tensioni sociali in Europa gettano un’ombra sull’evento. Non si vedono segnali di tregua olimpica, e lo stesso movimento sportivo vacilla tra esclusioni di atleti e squadre, con le bandiere russe e bielorusse occultate.
Nonostante i rischi di attentati, le tensioni sociali e l’eterno incombere del doping, l’attesa è enorme. E per paradossale contraddizione, i Giochi promettono di essere, agonisticamente ed esteticamente, i più belli di sempre.
Un’Olimpiade all’avanguardia
La prima volta della parità numerica di genere donne-uomini e l’ingresso di nuove discipline, come la breakdance, fanno pensare alla manifestazione come un reale anticipo di un mondo finalmente al passo con i tempi e più giusto.
I francesi, stimolati da Macron, sembrano aver fatto mirabilie in pieno rispetto della risoluzione 2020 del Cio che obbliga alla sostenibilità e a fare in modo che le Olimpiadi lascino una legacy, un’eredità.
Se questa sarà anche economica, oltre che culturale come chiede il presidente del Cio, Bach, è difficile prevederlo perché spesso nel recente passato finanziariamente parlando i conti non sono tornati e il dibattito se convenga ancora ad un Paese organizzare in maniera tradizionale i Giochi è apertissimo.
Campioni e stelle in campo
La sfilata di campioni in gara sarà impressionante. La rediviva ginnasta americana Biles, l’astista Duplantis, il Dream Team di basket Usa, la nuotatrice Ledecky e Djokovic sono solo alcuni dei nomi delle star da seguire.
Ma come sempre l’Olimpiade sarà soprattutto l’occasione di consacrare campioni e personaggi nuovi, come avvenne in piena pandemia nel 2021 a Tokyo con l’italiano Marcel Jacobs.
L’Italia punta al record
Gli azzurri si presentano con la squadra più numerosa di sempre, 403 atleti, e con aspettative più alte che mai.
Tokyo fu un’edizione strepitosa, e andò perfino al di là degli auspici del presidente del Coni, Malago’: 40 medaglie (10 d’oro, 10 d’argento, 20 di bronzo) e record.
Nonostante la disfatta educativa di una scuola che non promuove l’attività fisica, il modello sportivo italiano continua ad essere un esempio nel mondo, tanto che l’obiettivo dichiarato stavolta è perlomeno una medaglia in più rispetto alla precedente edizione: vale a dire un nuovo record.
Le speranze azzurre
Le punte della squadra azzurra sono tante. Nielsen Graceland, basandosi su modelli statistici applicati ai risultati ottenuti dagli atleti, alla vigilia la accredita di 11 ori.
E poi: Elena Micheli (Pentathlon moderno), Caterina Banti e Ruggero Tita (Vela), Matteo Zurloni (Arrampicata), il nuotatore Thomas Ceccon e Vito Dell’Aquila nel Taekwondo.
La proiezione realizzata dall’istituto comunque arriva complessivamente a 46 podi, anche perché le carte da giocare sono molte. Sinner e Jasmine Paolini sono le più accreditate nel tennis. Poi Tamberi (portabandiera alla cerimonia con Arianna Errigo) Jacobs, la staffetta 4×100 e Antonella Palmisano nell’atletica, le squadre di pallavolo e quelle di scherma, il Settebello nella pallanuoto, i nuotatori Simona Quadarella, Nicolò Martinenghi e Gregorio Paltrinieri, il ciclista Pippo Ganna e molti altri.
Il sogno olimpico
Record o no, tutto lascia pensare che le medaglie per gli azzurri l’11 agosto dovrebbero essere in numero soddisfacente.
Per completare il podio del sogno olimpico mancano pace&amore. Per quello purtroppo non basta un buon modello sportivo: però, è la speranza di molti, magari può aiutare.
L’Olimpiade di Parigi: un’occasione per l’Europa?
L’Olimpiade di Parigi si presenta come un’occasione per l’Europa di dimostrare la sua capacità di organizzare un grande evento sportivo in un contesto geopolitico complesso. Sarà importante che i Giochi siano un simbolo di unità e di speranza, e che contribuiscano a promuovere la pace e la comprensione tra i popoli.